Della quarantena per il Covid 19 ricorderò sicuramente la cucina delle ricette tralasciate e, tra queste, c’è il Mistrà fatto in casa, un piacevole liquore aromatico.
Ho già pubblicato il liquore al rosmarino e arancia e altri ne pubblicherò il prossimo inverno, perché sono ancora in infusione e andiamo fuori stagione!
Posso dire che le ricette che hanno caratterizzato la mia quarantena, sono state quelle homemade: formaggi e liquori fatti in casa! Oltre al Mascarpone, ho pubblicato anche lo Stracchino
A parte il riprendere ricette che mi ha fatto e continua a fare, visto che non si sa quando potremo uscire, molto piacere, le condivido pensando che ci occupino la mente. È utile impegnarsi in attività produttive che trasformano un ingrediente in un prodotto finito!
Dall’antica Grecia alla Repubblica di Venezia.
Durante la dominazione veneziana della città di Mistra nel Peloponneso, a cavallo tra la fine del 1600 e inizi del 1700, i veneziani scoprirono l’Ouzo, il tipico liquore greco dal forte sapore di anice.
Se ne innamorarono, tanto che lo portarono in patria chiamandolo con il nome della città conquistata con un accento alla veneta, Mistrà!
Il liquore ebbe un gran successo che però iniziò a declinare con le dominazioni austriache e francesi.
Dalla Serenissima alle Marche.
Contrariamente a quanto si legge su internet e sulla stessa Wikipedia, il Mistrà non è stato elaborato per combattere la malaria che affliggeva i pastori durante la transumanza.
Come si legge sul sito della distilleria, Girolamo Vannelli creò l’Amaro Sibilla, con molte erbe e piante officinali, con una funzione antipiretica e antimalarica.
Il figlio Antonio Varnelli introdusse il Varnelli, anice secco speciale, che era una interpretazione più elaborata del liquore fatto in casa dai marchigiani, il Mistrà!
Il liquore è nato come correzione del caffè e, a differenza della Sambuca, ha un sapore secco e non dolce come il mistrà fatto in casa!
Mistrà fatto in casa, la ricetta.
Nel preparare il liquore ho commesso una irregolarità. Ho utilizzato infatti l’anice stellato al posto dei semi di anice, ma con il coronavirus non mi potevo recare in erboristeria!
Nessun problema invece per i semi di finocchio selvatico che, senza molta fatica, raccogliamo nelle fasce intorno a casa perché nasce spontaneamente. Se la prossima estate lo trovate in campi lontano da inquinamento, raccoglietelo perché è ottimo in cucina! Qui trovate due idee con il finocchio selvatico fresco:
un primo piatto e un secondo piatto!
Come ogni liquore fatto in casa, o quasi tutti, anche il mistrà non presenta difficoltà o particolari cure. Richiede un periodo di macerazione, l’aggiunta dello sciroppo di zucchero e la filtrazione. Infine un periodo di riposo.
È un liquore molto gradevole, aromatico e digestivo. Non è certo secco come il Varnelli, o almeno suppongo, ma è dolce come molti liquori casalinghi.
Mistrà fatto in casa
Ingredients
- Semi di anice, 15 grammi
- Semi di coriandolo, 14 grammi
- Semi di finocchio selvatico, 4 grammi
- Arancia biologica, una
- Alcol a 90 gradi, 40 centilitri
- Zucchero semolato, 500 grammi
- Acqua naturale, 500 grammi
Instructions
Lavare e asciugare molto bene l’arancia.
Con un pelapatate o un coltello affilato, tagliare la scorza facendo attenzione a prelevare solo la parte colorata.
In un contenitore a chiusura ermetica, inserire la scorza di arancia, i semi di anice, finocchio e coriandolo.
Versare l’alcol e chiudere bene.
Fare riposare per 16 giorni in un luogo buio, scuotendo ogni tanto.
Il giorno prima dello scadere del termine, preparare lo sciroppo di zucchero.
In un pentolino, versare l’acqua e lo zucchero e a fuoco basso portare a un leggero bollore, mescolando per far sciogliere lo zucchero.
Proseguire per una decina di minuti, sempre a calore molto moderato.
Fare raffreddare benissimo: conviene prepararlo la sera prima.
Mescolare insieme lo sciroppo con l’alcol e le spezie: io ho versato nella pntola a pressione e chiuso con il coperchio.
Lasciare amalgamare per tre giorni.
Con un colino, togliere le spezie e le scorze d’arancia.
Filtrare con un filtro di carta o di tessuto il liquore e travasarlo in una bottiglia.
Prima di gustarlo, farlo riposare per un mese.