Lo Stinco di maiale alla birra trappista è uno tra i piatti di carne più profumati che abbia mai cucinato e mangiato.
Hanno contribuito le bacche di ginepro, ma in minima parte: le avevo inserite nello stinco al vino ma non aveva lo stesso aroma.
La differenza è data dal tipo di birra, molto particolare. Chiarisco subito, io non sono una conoscitrice di birre: posso apprezzarne una rispetto a un’altra, ma mi fermo lì. L’artefice è stato Luca, con il quale mi sono confrontata sulla scelta che è caduta su una Chimay tappo blu.
Tutto è nato dallo stinco al vino, che avevo cucinato per Carlo e per me: Luca si era ingolosito (al solito) ma, per non ripetere la stessa ricetta, avevamo deciso di provare con la birra.
Volevamo però una birra dal gusto particolare, non le classiche pils! Già da tempo volevamo cucinare un piatto con le birre d’abbazia e la scelta è caduta sulle trappiste.
Mi piace utilizzare la birra in cucina! La trovo meno facile rispetto al vino, ma il risultato è veramente soddisfacente, come nella lonza al timo, un altro arrosto profumato!
La birra di Abbazia
Lo sapevate che esistono solo dodici birre al mondo che possono riportare la scritta trappista?
La trappista è una birra d’abbazia con un disciplinare preciso:
- La birra deve essere prodotta all’interno di un’abbazia trappista, esclusivamente da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo.
- Il processo produttivo deve essere subordinato al monastero.
- La birreria non consegue il profitto come obiettivo, ma i ricavi devono servire al mantenimento dei monaci, al restauro degli edifici e a finalità solidali e caritatevoli.
Solo se vengono rispettati questi requisiti, può essere attribuito il marchio “Authentic Trappist Product“, che ha una durata di cinque anni.
Tra le dodici birre trappiste, che sono soprattutto belghe e una solo extraeuropea, Stati Uniti, vi è anche una birra italiana prodotta a Roma dal microbirrificio dell’Abbazia delle Tre Fontane, fondata nel 1868, dove avvenne il martirio dell’Apostolo San Paolo nel 67 d.C.
La Chimay Blu è una birra scura, color tonaca di frate, che nel confezionamento è millesimata, ovvero sull’etichetta è impressa la data di produzione per poter calcolare il periodo di invecchiamento di due anni.
Nata nel 1956 come birra di Natale, ha un bouquet fortemente aromatico, una schiuma spessa e scura, un retrogusto caramellato.
Con lo stinco di maiale alla birra è eccezionale!
Ricetta Stinco di maiale alla birra trappista
Ingredienti
Per la marinatura:
- Stinchi di maiale, 3
- Birra trappista bruna, 750 millilitri
- Rosmarino, 2 rametti
- Salvia, qualche foglia
- Bacche di ginepro, 5
- Grani di pepe nero, 5
- Aglio secco, q.b.
- Sale fino, q.b.
Per la cottura:
- Rosmarino, 3 pezzetti della marinatura
- Aglio, 3 spicchi vestiti
- Bacche di ginepro, 5
- Grani di pepe nero, 5
- Salvia, qualche foglia della marinatura
- Alloro, 1 foglia
- Olio evo
Marinatura Stinco di maiale alla birra.
Togliere con un coltello affilato l’eventuale grasso in eccesso dagli stinchi, senza incidere la carne.
Lavarli e asciugarli con cura.
Massaggiare gli stinchi con un misto di sale fino e aglio secco.
In un contenitore preferibilmente di vetro, distribuire uno spicchio d’aglio tagliato a pezzetti, 1 rametto di rosmarino suddiviso in tre parti e la metà delle bacche di ginepro e dei grani di pepe.
Versare a lato del recipiente la birra, aggiungere gli altri ingredienti per la marinatura.
Coprire e conservare in frigo per circa dodici ore, girando qualche volta.
Cottura Stinco di maiale alla birra.
Togliere gli stinchi dalla marinatura e asciugarli. Togliere dalla birra l’aglio e quanto non indicato per la cottura.
In una pentola con coperchio adatta per la cottura in forno e che li contenga il più possibile di misura, far scaldare l’olio evo e rosolare bene gli stinchi da tutti i quattro lati. Occorreranno almeno 15 minuti.
Aggiungere la birra e gli ingredienti indicati.
Infornare a 180 gradi e cuocere per due ore e 15 minuti circa, girando gli stinchi tre o quattro volte.
A metà cottura aggiungere la foglia di alloro.
Se dovesse esserci troppo liquido, scoperchiare nell’ultimo quarto d’ora.
Nota Bene.
I tempi di cottura dello stinco di maiale alla birra sono indicativi, perchè dipende dalla loro grandezza. Controllare con una punta sottile: la carne deve essere mordibissima.
Curiosità.
La Nasa ha scoperto una stella nana rossa e sette pianeti grazie al telescopio Trappist-South (Transiting Planets and Planetesmals Small Telescope-South) progettato da astronomi belgi.
La Nasa, per omaggiare la famosa birra, ha chiamato TRAPPIST-1 il sistema planetario.
Secondo me non cambia molto: l’importante è il tipo di pentola, che deve mantenere l’umidità all’interno e, facilmente, ci sarà differenza nella quantità di liquido. Io ho cotto in vari modi (forno a legna, forno elettrico e fornello a gas) l’asado alla ligure e il risultato è sempre stato uguale! :)
Si può cuocere sul fuoco anziché nel forno? Cambierà molto il risultato?
Il tipo di birra fa la differenza! Grazie a te!
Pietanza veramente intrigante. Amo cucinare e farò costine e stinco.grazie.
Grazie Simone, provalo con questa birra specifica, è profumatissima! Aspetto la ricetta sul tuo blog del pollo allora!
Adoro lo stinco. Geniale e succulenta l’idea d’interpretarlo con una birra non convenzionale. Sperimenterò sicuramente mentre ti rubo l’idea dellae birre trappiste per marinare il pollo alla brasa