La Marmellata di arance amare è stata per me una piacevole novità.
L’amaro non mi appartiene, decisamente! Posso affermare che, tra tutti i gusti, è quello che scarto…però…La prima volta che l’ho assaggiata è stata unicamente per cortesia.
Una cara amica, Laura, che ha vissuto per diversi anni a Londra, dove utilizzano la varietà arance di Siviglia e che ben conosce la mia ritrosia verso questo gusto, mi ha portato un vasetto di marmellata preparata da lei e…mi è piaciuta
Il retrogusto amaro rimane, per quanto zucchero si possa aggiungere, ma è piacevole e si sposa meravigliosamente con il formaggio, abbinamento che è a dir poco fantastico!
Con le arance amare si ottiene il Curacao, il liquore caraibico! la ricetta dell’arancino invece la trovi qui!
È particolarmente indicata per riempire i Cobeletti, i pasticcini liguri che si preparano per Sant’Agata, il 5 febbraio.
Pasticcini liguri o cobeletti, secondo l’antica cuciniera genovese
Ovviamente questa è la sua ricetta che si differenzia dalle classiche perché la fa leggermente caramellare (operazione non facile, perché basta pochissimo, in pratica “un niente”, che diventi “troppo” caramellata) e devo dire che così la preferisco e ho verificato con gli assaggi obbligatori della prova piattino :D!
Ricetta Marmellata di arance amare
Ingredienti
- Arance amare bio, 500 grammi
- Arancia dolce bio, 200 grammi circa
- Acqua naturale, vedere il procedimento
- Zucchero 1,6 chilogrammi
Procedimento Marmellata di arance amare
Marmellata di arance amare: primo passaggio
Lavare bene le arance e asciugarle.
Ho seguito due procedimenti: sono noiosi entrambi.
- Tagliare le arance a metà e spremerle con lo spremiagrumi.
Tenere il liquido da parte e conservare il contenuto dello spremiagrumi (polpa e semi
Con un pelapatate, togliere la buccia gialla e tagliarla a striscioline sottili.
Con un coltello, tagliare a pezzetti le bucce (compresa la parte bianca) e passarle in un tritatutto. Unire il trito alla polpa messa da parte e chiuderla in una stoffa possibilmente a rete: formare un sacchettino chiuso con del filo da cucina.
Seguendo questo modo si pelano poi con difficoltà. - Ho pelato prima le arance con il pelapatate e successivamente le ho spremute: con questo procedimento si spremono male.
- Tarare un contenitore di vetro, tipo barattolo Bormioli e versare la spremuta, le scorze e il sacchetto.
Pesare nuovamente e aggiungere acqua naturale equivalente al doppio del peso netto delle arance.
Chiudere il contenitore, riporre in luogo fresco e far riposare per 36 ore.
Marmellata di arance amare: secondo passaggio
Versare tutto il contenuto del barattolo in una pentola di acciaio e sobbollire senza coperchio per circa un’ora e mezza o più: le scorze devono essere morbidissime.
Far raffreddare e lasciare riposare per una giornata intera. Strizzare bene il sacchetto con le parti delle arance.
Marmellata di arance amare: terzo passaggio
Portare il liquido a bollore e versare lo zucchero. Cuocere scoperto mantenendo la fiamma medioalta e mescolare di sovente per impedire che si attacchi al fondo della pentola.
Cuocere per 45 minuti circa e, se si preferisce un gusto meno caramellato, cuocere per 30 minuti.
Il tempo di cottura è proprio relativo, perchè dipende dall’intensità della fiamma e dalla pentola che è da preferire con il fondo spesso: quando incomincia ad addensare, controllarla di frequente e toglierla appena inizia a scurirsi, ricordando che anche tolta dal fuoco continua a cuocere.
Spegnere il fuoco e lasciare riposare per dieci minuti.
Travasare nei barattoli sterilizzati e chiudere ermeticamente.
Nota.
La marmellata di arance amare è dolce con un retrogusto amaro, perfetta nelle crostate, sulle cheese cake e impagabile con i formaggi freschi e a media stagionatura!
Nota bene. Prestate molta attenzione, come si vede dalla foto, alle lunghe spine dei rami!