Lo Sciroppo di rose si inserisce nella nostra quotidianità quando si cerca un momento di intimità al di fuori dei tempi … tempi antichi e anche un po’ evanescenti.
Nel 1929, anno di nascita di mia mamma, mio nonno Filippo piantò delle rose antiche, molto profumate, che hanno sempre avuto tre scopi che sono, in rigoroso ordine alfabetico:
- amore per i fiori;
- benedizione delle rose a Santa Rita, il 22 maggio, con spedizione di tutta la famiglia alla chiesa della Consolazione a Genova;
- sciroppo di rose.
nonché un quarto motivo, anche se non sempre perseguito, la marmellata, perché per questo c’era la frutta, soprattutto le arselline, le buonissime prugne!
Lo sciroppo di rosa, come tutti gli sciroppi e i liquori, era dominio di mia zia Irma su indicazioni del nonno. Il suo sciroppo cuoceva più a lungo, lo faceva addensare (quasi una via di mezzo tra lo sciroppo e una marmellata liquida) e durava inalterato per degli anni…
Ne preparava in quantità quasi industriali perché:
e se l’ anno prossimo non ne fiorissero?
e con questo timore accumulava scorte su scorte ritrovandosi a bere quello di anni prima…ma era così un po’ per tutto, dalle conserve alle confetture!
Era la bevanda che mi offrivano sempre quando andavo a trovare il nonno e, in seguito, solo gli zii ed era la mia preferita: le rose hanno sempre avuto un filo conduttore e alle quali sono particolarmente legata.
Lo Sciroppo di rose, la ricetta del nonno.
Non so il nome botanico delle rose che nonno e zia utilizzavano per lo sciroppo: in casa e nei dintorni erano semplicemente le rose di Santa Rita.
Sono spinosissime, fioriscono una volta sola e talmente profumate che inebriano: perfette per lo sciroppo o l’acqua e per la confettura!
Occorre raccoglierle alla mattina, non necessariamente all’alba come fanno i monaci, prima dell’arrivo del sole e, possibilmente, asportare l’unghia bianca. Dico possibilmente perché non sempre è possibile: io taglio per gruppo di petali…una via di mezzo!
Sciroppo di rose, ricetta della nonna
Print RecipeIngredients
- Petali di rose profumate biologiche, 250 grammi
- Zucchero semolato, 1200 grammi
- Limone, il succo di uno
- Acqua di fonte o senza cloro, un litro
Instructions
Raccogliere le rose preferibilmente alla mattina prima dell’arrivo del sole.
Pulire le rose dalle impurità. Eliminare i petali rovinati e gli stami. Con l’aiuto di una forbice, tagliare la parte bianca.
Porre i petali in un contenitore di vetro o di porcellana che si possa chiudere con un coperchio o con la pellicola alimentare.
Portare a bollore l’acqua e versarla subito sulle rose.
Chiudere il contenitore e riporre in luogo buio per circa 24, 30 ore.
Togliere tutti i petali e strizzarli molto bene, facendo uscire tutto il liquido.
Travasare l’acqua di rose in una pentola, aggiungere lo zucchero e portare a leggero bollore, mescolando per fare sciogliere lo zucchero.
Fare sobbollire per circa 20 minuti.
Unire il succo del limone filtrato e proseguire la cottura sempre a fuoco basso per altri 10 minuti.
Lasciare raffreddare nella pentola, filtrare e imbottigliare chiudendo ermeticamente le bottiglie.
Mio nonno e poi mia zia, sorella di mia mamma, preparava molti sciroppi ma, tra tutti, quello di rose ha una valenza particolare perché è ammantato di nostalgia e di ricordi. Anche per me è associato alla casa dei nonni e a quando andavo a trovarli e ogni anno il ricordo affiora con le rose, che sono le stesse! Grazie a te ❤️
La mia famiglia invece per la tosse usava lo sciroppo con le bacche di sambuco…quello di rose era solo goduria :D
Che bei ricordi mi sono tornati alla mente quando, bambina, abitavo a Genova e la mia mamma mi dava da bere questo sciroppo che, a dire il vero, a me non piaceva perché troppo “dolce”. I ricordi delle cose semplici, riaffiorano alla mente e lasciano una struggente malinconia per quello che eravamo e abbiamo vissuto , accompagnati da figure che ormai non ci sono più. Grazie❤
Una goduria questo sciroppo la mamma me lo dava quando avevo la tosse