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San Martino di Lignera, una perla a Saliceto

by Francesca Vassallo
10 Novembre 2019
in Girovagando, Girovagando, Ricette
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La Chiesa di San Martino di Lignera è una delle piccole perle che costellano la nostra nazione!

Fuori dai circuiti del turismo classico, si capita qui spesso per caso o, come per me la scorsa estate, in una visita guidata a Saliceto, nella provincia cuneese quasi al confine con quella di Savona!

La meta principale era stata la chiesa di San Lorenzo, ricca di simboli e misteri e dove poi sono ritornata e ho partecipato a questo interessante percorso.

San Martino di Lignera è una piccola frazione di Saliceto, lungo la S.P. 439, che percorre l’Alta Val Bormida mettendo in collegamento la provincia cuneese con le coste liguri.

Esterno chiesa
Campanile chiesa San Martino di Lignera

San Martino di Lignera.

I Saraceni distrussero i borghi di Saliceto e gli abitanti si trasferirono a Lignera, dove venne edificata la piccola chiesa nell’XI secolo e che fu parrocchiale fino al 1550 circa.

Vi si insediarono i frati Agostiniani di Ferrania, in provincia di Savona e, inizialmente era priva di campanile: la raccolta per la messa avveniva con il suono del corno.

Costruita in pietra arenaria, non lasciava trapelare l’umidità all’interno e questo ha permesso una perfetta conservazione degli affreschi interni!

Di forma quadrangolare, fu ampliata nel 1600 con modifiche anche del tetto. È monumento nazionale ed è circondata da un bello spiazzo erboso dove si avverte un forte profumo di menta che nasce spontanea.

Campanile chiesa San Martino

Il campanile.

Costruito poco tempo dopo la chiesa sul suo lato destro a cui è legato con un contrafforte, ha forma quadrata. Presenta monofore e bifore che hanno la particolarità di essere costruite in un unico blocco e che lo rendono unico in Langa!

Campanile chiesa San Martino di Lignera dettaglio

Pende, non pende.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale manifestò seri problemi di stabilità per la sua pendenza. Negli anni ’50, un muratore del posto smontò e numerò ogni blocco di pietra per poi ricostruirlo esattamente come era…o forse no!

Si narra che, mentre ammirava il suo lavoro, si accorse che una pietra era nel posto sbagliato! Vero o meno, ciò non toglie che abbia fatto un lavoro mirabile!

Interno Chiesa San Martino di Lignera

L’interno.

La guida ci precede per accendere la luce e, una volta entrati, il colpo d’occhio è veramente notevole!

Infatti, ci dice che questa chiesa è:

un piccolo tesoro in mezzo quasi al nulla!

Gli affreschi sono presenti nel presbiterio e nell’abside, mentre la navata è intonacata, anche se è facile supporre che anche questa parte fosse affrescata! Nei secoli era adibita a granaio o anche a lazzaretto.

I colori degli affreschi sono vivissimi, un tripudio di rossi, gialli e arancioni! Il blu era un pigmento molto costoso, ricavato dal lapislazzuli, e generalmente riservato alle vesti di Maria!

Non si conosce il nome dei pittori e si pensa che probabilmente siano stati pellegrini e persone di passaggio e ospitate! Si riconoscono due mani, quelle dei maestri e quelle degli allievi, a seconda delle figure delineate.

Intorno agli anni duemila è stata oggetto di due restauri conservativi.

Come per San Lorenzo, vi sono dei simbolismi ma, come ci spiega la guida, spesso si interpreta quello che si vuole vedere!

Risalta ad esempio la figura di San Bartolomeo, l’unico con tra le mani un vangelo aperto, a differenza degli altri Santi che lo hanno chiuso. San Bartolomeo è autore di un vangelo apocrifo, ovvero non riconosciuto dalla chiesa!

Dettaglio San Bartolomeo

San Martino.

Nato nel 316 nell’odierna Ungheria da padre militare, ebbe il suo nome in onore di Marte, il dio della guerra e si arruolò anche lui. Muore nel 397 e la sua ricorrenza si celebra l’11 novembre, giorno dei suoi funerali.

La sua conversione e miracoli sono raffigurate nella chiesa, con alcune particolarità e risalti!

ARTICOLI SUGGERITI

Le ricette per san Martino!

La Torta di zucca e funghi, una ricetta vegan!

O le immancabili Pere di San Martino, cotte rigorosamente nel vino!

Cappa di San Martino

Il taglio del mantello.

Episodio più famoso della sua vita, si narra che, mentre era di ronda, vide un mendicante infreddolito e sofferente. Impietosito, tagliò il suo mantello in due con la spada donandone la metà al poveruomo!

Nella notte Martino sogna Gesù che lo indica agli angeli come il soldato romano non battezzato che lo ha rivestito e, al mattino, il suo mantello è di nuovo integro!

Questo episodio lo segna a tal punto per cui Martino si converte e dedica la sua vita al bene e alla lotta all’eresia!

Curiosità.

Il mantello corto era definito nel medioevo cappella: dal termine i conservatori del mantello del Santo si chiamavano cappellani e per estensione si ha cappella e derivati!

Miracolo di San Martino e Cristo Pantocratore
Lotta contro il paganesimo

San Martino e la sua vita.

Negli affreschi sono raffigurate scene in cui Martino fa i miracoli, intercede presso Dio per aiutare le persone.

Era un esorcista e lotta anche contro l’eresia e il paganesimo! In un affresco si vede che mentre Martino recita la parola di Dio, vi sono due figure: una di un devoto, la parte buona, e l’altra bruttina che distrae le persone per disperdere la “parola”!

In un altro si vede la lotta contro il paganesimo e, a terra, l’erba insanguinata!

I cavalli che ridono.

Una particolarità della chiesa sono i cavalli ridenti, anche nelle scene più crude come quella della lotta contro i pagani!

Le figure negli affreschi di San Martino di Lignera.

Sono raffigurati molti santi e dottori della chiesa, tra i quali San Rocco e San Sebastiano, entrambi protettori dalla peste e dalle epidemie!
San Rocco ha sul mantello la conchiglia, che raffigura San Giacomo, a indicare che anche lui è un pellegrino mentre San Sebastiano è rappresentato nel suo martirio, trafitto dalle frecce!
Nella volta sono raffigurati gli Evangelisti, un Cristo Pantocratore, ovvero benedicente con le tre dita della mano destra.

Lo stemma dei signori Del Carretto.

Al centro della volta spicca lo stemma dei signori Del Carretto: uno scudo giallo con cinque righe rosse.
Queste rappresentano i segni lasciati dalle cinque dita insanguinate del Guercio, tale Enrico I Marchese Del Carretto!
Stemma dei Signori del Carretto e Cristo Pantocratore
Stemma dei Signori del Carretto

L’Annunciazione.

Nella Sacrestia è dipinto un affresco del 1400, scoperto dal mastro Pregliasco che ha avuto un ruolo fondamentale nella scoperta e nel recupero di questi siti!
Si tratta di un’Annunciazione in cui la particolarità è il Vangelo aperto che Maria sta leggendo, pur essendo analfabeta!
È presente anche un quadro che proviene dalla Cappella di San Grato, protettore degli agricoltori e, soprattutto, dalle tempeste di grandine!
Annunciazione
Annunciazione

 

 

Tags: artecuneoSan Martino
Francesca Vassallo

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  • Buona festa dei Nonni! ❤️💙
Dopo un periodo di assenza, torno in una giornata simbolica che unisce tutto e tutti: la festa dei nonni che si festeggiano il 2 ottobre, giornata dedicata agli Angeli custodi.
Tutti noi conosciamo la torta della nonna, la golosa crostata con crema pasticcera e ricoperta di pinoli, ma io ho preparato la crostata del nonno, una versione brown. Secondo me più golosa, è un guscio di pasta frolla al cacao ripiena di crema pasticcera al cioccolato e ricoperta di mandorle…un vero comfort food. 🍫
👉Se vuoi scoprire la ricetta e alcune curiosità sulla festa dei nonni, in Italia e nel mondo e il fiore a loro dedicato, trovi il link in bio e nelle stories! ⏫⏫⏫

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  • Buona domenica! 💚
Da domani in tutta Italia riprenderà una certa normalità e potremo muoverci nella nostra Regione. In Liguria potevamo già farlo, ma purtroppo dopo continue giornate di sole durante il lockdown ultimamente non siamo più così fortunati. 🌞 
Per questo nuovo inizio vi parlo di un percorso ad anello, che si può percorrere anche in MTB e che ho fatto a febbraio. 
Unisce due dei borghi più belli d’Italia, Finalborgo e Verezzi che vi consiglio di visitare, per arrivare all’Antica Croce in pietra, da cui si gode di un panorama mozzafiato e si può sostare per mangiare un panino in tranquillità.
Nelle vicinanze si passa dal Mulino Fenicio: in Europa ne sono rimasti solo 3 e quello di Verezzi è l’unico ben conservato!
✔️ Scopri il percorso, facile e adatto a tutti, nel link in bio e nelle igstories!
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  • Buona domenica! ☀️
In questa giornata diversa, fatta per molti di separazioni e di attese, c’è il sorriso della vicinanza affettiva.
Avevo immaginato una ricetta diversa, che preparerò quando ci riuniremo, a base di rose perché le rose sono uno dei fili conduttori di generazioni nella mia famiglia, dal nonno che le aveva piantate, a Carlo che le cura e a Luca che è goloso della marmellata! 🌹
Allora il mio dolce è sempre con i fiori, ma con quelli di sambuco che aromatizzano delicatamente i cruffin, una via di mezzo tra i muffin, che mi piacciono ma non così tanto, e i croissant che adoro!
▶️ Buona festa della mamma, ricetta in bio e nelle stories! 💖

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  • Buon 25 aprile! 🌞
Oggi, altra giornata in cui saremmo tutti in giro, io resto a casa ma faccio come se fossi sui prati.
Tovaglietta colorata, giardino e menù ligure con sgabei e tapenade. 
Gli sgabei sono delle focaccette allungate di pasta di pane fritte nell’olio: gonfiano esageratamente, diventano vuote all’interno e si mangiano così o con i salumi. C’è una versione meno conosciuta che ho trovato su due libri di cucina, ed è la mia preferita, decorata con una foglia di salvia. 
Li accompagno con la Tapenade, che è una salsa provenzale piuttosto recente, del 1880, ma che io ho "ligurizzato" con le olive taggiasche: è velocissima da preparare ed è senza cottura. 
Dove vorrei essere oggi? Non ho dubbi: sul Monte Antola. ❤️ A cavallo tra tre province, è un monte che ho frequentato da bambina ed è per me il simbolo della libertà. 🦋
🌸Se vuoi scoprire come fare il menù ligure, trovi il link in bio e nelle igstories!⏮️
💚Le foto del Monte Antola sono state scattate il 24 giugno 2019.💚
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  • Buone Feste! 💚
Le nostre abitudini sono cambiate. A parte l’isolamento in cui siamo confinati, e che per le persone sole è sicuramente uno dei fattori più pesanti da sopportare, non possiamo andare in giro e oggi è una di quelle volte! 
Io ho deciso di fare in casa quello che avrei fatto fuori, al mare o sui prati! 🌊🏔️Sicuramente saremmo andati a fare qualche escursione, che non faremo, preferibilmente in un luogo non troppo frequentato, con un panino da mangiare in qualche punto panoramico! La foto successiva è di Punta Manara scattata il 21 gennaio 2017, frequentatissima ma è dove vorrei essere adesso 💙
E allora vado di 🌽Revzora, da mangiare con la testa in cassetta, secondo la sua tipicità ma che, non avendola trovata nella spesa settimanale, accompagnerò con il salame. Se sarà più caldo, oggi è più nuvoloso, mangeremo ovviamente in giardino altrimenti in casa, in mood pic nic!
⏯️Trovi la ricetta della revzora, una focaccia ligure tipica di Campoligure in Valle Stura, con alcune curiosità nel link in bio e nelle igstories! 
Buona Pasquetta dove #iorestoacasa! 💕
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  • Buona domenica! 🌞
Ho perso il conto dei giorni che #iorestoacasa: sinceramente pesano un po’ ma non c’è un’altra opzione…se ne esce solo così. E’ anche vero che persone come me non si possono certo lamentare: pensiamo a chi sta male, a chi lavora sul campo e a tutti i morti. Quindi stiamo in casa e manteniamo il nostro equilibrio! ❣️❣️❣️
Con tutto questo tempo a disposizione, vi propongo di fare il mascarpone in casa. Più semplice ancora dello stracchino che ho pubblicato la volta scorsa,  ha solo due ingredienti e non richiede caglio, quindi adatto anche alla dieta vegetariana. 
È un formaggio amato da tutti e ingrediente base di uno tra i dolci preferiti non solo dagli italiani, il tiramisù. 
Io ho preparato invece la crema cappuccina con un delicato sapore di caffè. Come per il tiramisù, il mascarpone deve essere bello sodo e cremoso, proprio come questo fatto in casa.
⏩Trovi la ricetta della crema cappuccina con il link al mascarpone homemade nel link in bio e nelle igstories!
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  • Come sta andando l’#iorestoacasa? 🏡
Io, tra le varie cose, cucino dedicandomi anche a ricette che ho tralasciato negli ultimi anni, come fare il formaggio, che è una tra le autoproduzioni che preferisco in assoluto.  L’essere in casa tutto il giorno non mi richiede una particolare organizzazione e quindi il periodo è ideale per tutti noi! Senza pretendere di diventare casari, si ottiene un ottimo prodotto senza particolari tecniche e difficoltà. Vi propongo una ricetta con lo stracchino fatto in casa, che riesce benissimo e con un buon gusto di latte! 🐄 Morbido e cremoso, si può utilizzare anche per friggere delle focaccine ripiene, in pieno #comfortfood! 
Buon inizio settimana, con l’augurio sia migliore: una timida speranza sembra fare capolino! 💕
⏩ Ricetta come sempre in bio e nelle igstories! ⏪
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  • #iorestoacasa 🏡

Buona domenica e buon 8 marzo! 
Mi ero immaginata un post diverso, con una ricetta preparata per oggi, ma il coronavirus cambia il sentire di tutti e le nostre priorità! 
Ho deciso allora di inserire come prima immagine una delle tante che caratterizzano la mia Regione, la Liguria. Ho scelto volutamente una foto non caratteristica, ma generica, perché è il momento per tutti noi di essere responsabili. Dobbiamo prendere coscienza della gravità della situazione, essere coesi e mettere in atto tutti i provvedimenti che ci consigliano o che sono obbligatori. 
Non mi piace giudicare, ma ho visto troppi comportamenti irresponsabili ed egoistici in tutta la nazione. Siamo tutti tenuti ad adottare le misure di prevenzione e di contenimento del coronavirus per noi stessi, per i nostri cari e per gli altri, chiunque sia: in pratica per la società di cui siamo e facciamo parte.
Restiamo quindi a casa, limitiamo al massimo i contatti sociali e gli spostamenti, nel rispetto delle regole impartite da governo e autorità competenti.
▶ Se poi volete preparare la Coppa mimosa, dolce deputato alla giornata di oggi, trovate il link in bio e nelle igstories!
Restiamo uniti: ce la faremo! 💙

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  • ᴍᴀᴄᴄʜᴇʀᴏɴɪ ɢᴇɴᴏᴠᴇsɪ ᴇ ɪʟ ᴍᴏɴᴏʟᴏɢᴏ sᴇɴᴢᴀ ᴘᴀʀᴏʟᴇ!
Si può scrivere un monologo senza parole? Luigi Arnaldo Vassallo vulgo Gandolin, illustre genovese vissuto a cavallo dell’800 e ‘900 lo ha fatto. In questo monologo, che racconta le disavventure  di un distinto signore durante un pranzo in trattoria, si parla dei maccheroni genovesi, una pasta antica della quale si ha la prima traccia scritta del 1279!
📝Un’antica ricetta genovese prevede questa pasta, tradizionale in brodo a Natale, al sugo e al forno: i maccheroni arrosto e questa è la mia ricetta per Carnevale!
Tra le foto, vedi anche il mio hashtagGenova, ovviamente in Genoa food! 😂
▶ Link alla ricetta in bio e nelle igstories!
✨✨✨
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