Il Sentiero o anello dei narcisi offre la possibilità di vedere la fioritura dei narcisi nel Parco Antola, a Pian della Cavalla e Casa del Romano, tramite un percorso di trekking adatto a tutti o semplicemente in auto.
La vista è spettacolare: una distesa bianca in mezzo ai monti che lascia senza fiato.
Ci sono tre possibilità:
- l’anello dei narcisi, che parte da Fontanarossa e ha il suo culmine nel Pian della Cavalla;
- un sentiero dei narcisi che copre una parte dell’anello e consente di arrivare al Pian della Cavalla in un percorso più breve;
- alla Casa del Romano e dintorni dove si arriva in auto.
Io vado ogni anno a vedere la fioritura dei narcisi e ho notato che non sempre è copiosa come lo era un tempo ed è comunque difforme tra un posto e l’altro. Quest’anno ho trovato
davvero spettacolare i prati fioriti nei pressi della Casa del Romano, come spiego più avanti. Anche il Pian della Cavalla aveva una fioritura dei narcisi più copiosa rispetto all’anno scorso.
Il mio consiglio? Fare entrambi, sia a piedi che spostarsi in auto.
Anello dei narcisi, da Fontanarossa a Pian e Monte della Cavalla.
Partenza da Fontanarossa, che si raggiunge tramite la SS 45, la mitica strada che unisce Genova a Piacenza e percorre la Val Trebbia. Tra Rovegno e Gorreto si devia a sinistra salendo per Fontanarossa, dove si parcheggia l’auto.
Fontanarossa, lo sai che?
Da un atto di vendita notarile, conservato all’Archivio di Stato di Genova, risulta che:
Sozana, (quondam) de Jacobi de Fontana Rubea, uxor Dominici de Columbo de Ianua ac Christophorus et Pelegrinus filii eorum
ovvero che:
Susanna del fu Giacomo da Fontanarossa, moglie di Domenico Colombo da Genova, e Cristoforo e Pellegrino, loro figli,
intendendo che qui nacque la madre di Cristoforo Colombo.
Giunti al piazzale della chiesa, si imbocca a sinistra una ripida salita che si trasforma in un comodo sentiero immerso nei faggi.
Si arriva a un trivio dove si prende il sentiero a sinistra (non segnalato) per arrivare a una bella radura con un abbeveratoio dove ci si può rifornire di acqua fresca e sostare sui prati o nella zona attrezzata.
Si prosegue nel bosco formato da splendidi faggi, in esemplari isolati e a gruppi, fino a sbucare nei prati del Pian della Cavalla.
Qui lo spettacolo è magnifico, anche senza narcisi in fiore, con lo sguardo che spazia tra gli ampi piani.
Verso il Monte della Cavalla.
Si devia a sinistra per giungere al Monte della Cavalla con un lieve pendio, 1328 metri s.l.m.
Da qui si gode di un vasto panorama. Si scorgono in basso Rondanina, a seguire verso destra Caprile e Propata e poi la Casa del Romano con l’Osservatorio.
Riusciamo anche a scorgere il bianco della fioritura dei narcisi dal lato opposto: ci andremo sicuramente!
Si riscende fino a raggiungere il tracciato da cui si è saliti da Fontanarossa.
Si prosegue a sinistra, sempre segnavia giallo, e il tracciato è lo stesso del secondo percorso a ritroso di cui parlo sotto.
Quando si arriva in prossimità della strada carrabile, un segnale sulla destra indica il percorso da intraprendere per tornare a Fontanarossa e concludere l’anello in 45 minuti ancora di cammino.
Sentiero dei narcisi.
Dalla SS 45 sopra citata, dopo la località Due Ponti si imbocca a sinistra la SP 16 che conduce a Cassingheno per proseguire a Fascia e alla Casa del Romano.
Al bivio per Fascia si prosegue per circa 1,4 chilometri e in un tornante si trova un piccolo spiazzo con in vista un cartello informativo del Parco Antola.
Qui si lascia l’auto e si imbocca il sentiero in prossimità del pannello.
La durata del percorsa è di circa 30 minuti. Dopo una parte pianeggiante, parte decisamente in salita salendo il crinale che separa le valli Cassingheno e Terenzone.
Si costeggiano dei prati recintati dove brucano alcuni cavalli con due puledri, uno dei quali se la dorme alla grande, insieme a un mulo e a un asino!
Ovviamente ci fermiamo a osservare e a fotografare: è un punto molto aperto dove lo sguardo spazia sulle creste circostanti.
Con brevi saliscendi e tratti pianeggianti, ci ritroviamo nei piani della Cavalla e ci si dirige, come descritto sopra, verso il Monte della Cavalla. Su questo pendio si può sostare per mangiare un panino, godendo della vista della fioritura dei narcisi e, volendo, dell’ombra dei sorbi.
Lungo il sentiero che collega il Pian al Monte della Cavalla, spuntano molte piante di asfodelo montano che sono in fiore.
Asfodelo, lo sai che?
L’Asfodelo era ritenuto nell’antica Grecia una pianta dedicata ai defunti e, secondo i Romani, teneva lontani gli spiriti maligni.
Erba sacra e detta anche degli eroi, si trova anche nella Pietra Filosofale della saga di Harry Potter. Spiega il professor Piton:
Per tua informazione, Potter, asfodelo e artemisia insieme fanno una pozione soporifera talmente potente da andare sotto il nome di Distillato della Morte Vivente.
La fioritura dei narcisi: un sentiero in auto.
Preciso che ci sono altre possibilità, ma che nel periodo del trekking del sentiero dei narcisi, la strada che collega Propata a Torriglia passando per Bavastrelli è interrotta.
Il mio consiglio è di fare un sentiero dei narcisi a piedi tra quelli citati sopra, soprattutto il secondo che è esattamente lungo la strada.
Da Fascia si prosegue lungo la SP 16 e, superato il bivio per Varni, si arriva a un’altra diramazione dove la strada si biforca per Genova o verso il Piemonte con Cabella ligure. Si prende questa direzione e, dopo circa 1,2 chilometri si prospetta la Casa del Romano con i suoi prati sottostanti.
Quest’anno la fioritura dei narcisi è meno copiosa rispetto agli anni passati, ma il luogo è incantevole.
Proseguiamo per pochi centinaia di metri e lungo un breve rettilineo, poco prima del confine regionale e del sentiero per il Monte Antola, lasciamo l’auto sul ciglio della strada.
La fioritura è magnifica, come si vede dalle foto. Scendendo il prato la fioritura dei narcisi diventa una marea bianca!
Da qui, si può proseguire per Cabella Ligure o tornare indietro, come decidiamo di fare.
I percorsi del ritorno.
Ritorniamo alla casa del Romano e, giunti al bivio, giriamo a destra verso Propata. Prima di arrivare al centro del paese, siamo obbligati per l’interruzione della viabilità a scendere verso Rondanina. Lungo la strada troviamo tantissimi maggiociondoli fioriti che con i loro grappoli gialli ricordano il colore del sole!
Superato il bivio per Rondanina, strada chiusa, ci inoltriamo per tornare sulla SS 45 ma deviamo prima per Retezzo: il nostro intento è scendere al Lago del Brugneto e poi risalire dall’altra parte.
Raramente ho visto il lago così pieno! Non c’è stacco tra la vegetazione e l’acqua: dal verde degli alberi si passa al blu del lago!
Oltrepassata la diga, saliamo verso Santa Maria del Porto e proseguire verso Torriglia, dove puoi andare a vedere l’immagine della sua Bella, di cui leggi la storia qui e comprare i buonissimi canestrelli!
Note.
SEGNAVIA: TRATTO GIALLO per entrambi i sentieri.
ACQUA: nel percorso a piedi si trova nel sentiero che da Fontanarossa sale al Pian della Cavalla, ma non nel secondo che parte dalla SP 16.
DA VEDERE, LA CHIESA DI SANTO STEFANO
In prossimità di Fontanarossa c’è un piccolo gioiello, la Chiesa di Santo Stefano.
Posta all’interno del Cimitero, spicca tra le lapidi ammantando l’aria di un fascino mistico.
Eretta intorno all’anno Mille, forse anche prima, era la parrocchiale di Fontanarossa. Nota anche come la Saracena, in quanto la tradizione popolare la vuole costruita dai pirati che storicamente hanno effettuato scorribande nella zona, in cerca di schiavi e di beni da depredare. In seguito, una piccola colonia di pirati potrebbe essersi fermata qui, edificando la piccola chiesa in stile romanico.
Lapidi di marmo e statue sono addossate al muro in pietra della chiesa, in un alone di mistero.