Presepi di Genova: da Maragliano a Laganà è il mio ultimo racconto delle feste natalizie a Genova, dedicato all’Epifania! Con l’arrivo dei Re Magi, i presepi sono al completo, con tutte le figure al loro posto. Il mio racconto è frutto delle visite guidate, che trovate nei link seguenti:
- Presepi, itinerario 1, con la visita, tra gli altri, alla Madonnetta e al Museo Diocesano;
- Presepi, itinerario 2, in particolare al Museo dei Cappuccini e all’antica Bottega magica!
Perchè una visita guidata? Perchè le guide ci spiegano con semplicità il contesto storico, l’arte, l’architettura, aggiungendo spesso notizie e curiosità, informazioni che troveremmo solo su libri del settore, sovente troppo nozionistici e capillari oppure troppo sintetici! Ringrazio Alessandro Ravera e Rosaleen Lodigiani per la loro competenza e disponibilità!
L’appuntamento è, come sempre, in via Garibaldi, all’ufficio IAT: oggi il tempo è inclemente, con scrosci di pioggia che rendono quasi inutile l’ombrello. Sono in anticipo e colgo l’occasione per ampliare il mio racconto con qualche piccola visita!
Presepi di Genova: palazzo della Regione.
Nella Sala Trasparenza, al piano terra in Piazza De Ferrari, è rappresentato un bel presepe con statuine appartenenti a una collezione privata e mai esposte al pubblico.
L’allestimento, curato da Giulio Sommariva, studioso del presepe storico e conservatore dell’Accademia ligustica di Belle arti, presenta una trentina di statuine del XVIII e XIX secolo che raffigurano il presepe genovese barocco: il gruppo della Natività rappresenta la Sacra Famiglia genovese. La Madonna è vestita con una ricca veste di seta bianca, ornata con decorazioni dorate e un mantello azzurro; san Giuseppe indossa la classica veste ecclesiastica mentre le figure del popolo hanno abiti colorati e ricchi di dettagli.
Piove ma non mi fermo… uno è appena dietro il palazzo!
Presepi di Genova: presepi in marmo permanenti.
Chiesa del Gesù
In Piazza Matteotti si trova la Chiesa del Gesù, la più importante del Barocco europeo, con all’interno veri capolavori del ‘600! Nella cappella Raggio, seconda a destra, si può ammirare una Crocifissione di Simon Vouet (1621-1622) e, sotto l’altare, il bellissimo Presepio di Tommaso Orsolino (1624-1626), attribuito per anni a Tommaso Carlone, di grande impatto scenico che mette in risalto la Natività.
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Il primo altare della navata sinistra, dedicato a Santa Paola Romana, è ornato da un bassorilievo di Tommaso Orsolino, Presepe con la Santa, che raffigura una scena più semplice di quella della Chiesa del Gesù, ma non per questo meno suggestiva! Si nota un’umile Maria e Santa Paola Romana in adorazione di Gesù.
Via Orefici, 47 rosso
Bellissima sovrapporta in marmo con scolpita l’Adorazione dei Magi, rara scena iconografica dei presepi. Di autore incerto, forse della famiglia dei Gagini del XV secolo, ha grande ricchezza narrativa.
Arrivo all’appuntamento: ci avviamo speranzosi lungo Via Cairoli, le previsioni meteo danno miglioramento…quando però? Conosco i miei compagni di tour: tutti genovesi, tranne una coppia di Roma. Mi raccontano che, amanti d’arte, visitarono Genova nello scorso ottobre in occasione dell’apertura dei Rolli e sono ritornati per Capodanno…che dire? sono così orgogliosa!! turisti di una città così ricca di storia e di arte innamorati di Genova!!
Presepi di Genova: San Filippo Neri
Arriviamo in Via Lomellini, ma la chiesa di San Filippo Neri è chiusa. Possiamo ammirare però, nell’attiguo Oratorio, una bellissima Immacolata Concezione di Pierre Puget, 1679, raffigurata come la Donna dell’Apocalisse che schiaccia il serpente con il piede.
Corri corri…sotto un’acqua torrenziale…perdiamo la funicolare! Sì, perché a Genova ci si sposta anche con gli ascensori e le funicolari!
La funicolare, che dalla Zecca (eh sì, perché a Genova si coniava anche il Genovino, la moneta della città) sale al Righi, 292 metri s.l.m., fu realizzata da svizzeri radicalizzati a Genova tra il 1895 il 1897 e consta di un unico impianto lungo 1400 metri, che costringe a due fermate in galleria. Conduce al Parco delle Mura del Righi, da cui si domina la città!
Presepi di Genova: la Madonnetta
Arriviamo in tempo per la corsa e giungiamo al Santuario della Madonnetta (a Genova diventa la Madonnetta), che ospita il presepe più amato dai genovesi! Il Santuario fu eretto su “progetto” della Madonna stessa, che apparve a Padre Carlo Giacinto, dettagliandogli come avrebbe voluto la chiesa. Il Santuario vanta numerose opere d’arte, tra le quali la Pietà del Maragliano, del 1732, e ben oltre ventimila reliquie!
In una sala attigua è allestito il presepe, composto nel primo 1700 e diventato permanente nel 1977.
Le statue della Natività e dei pastori sono scolpite in legno e sono opera del Gaggini, mentre le altre sono snodabili in legno e rifinite con altri materiali, come la terracotta, tessuti e pizzi preziosi, coralli e filigrana d’argento e attribuite alla scuola del Maragliano.
Il presepe occupa circa cento metri quadrati ed è diviso in cinque diorami.
Valbisagno.
Si ha una prospettiva della valle all’alba, quando la vita riprende con le sue attività. C’è il vecchio ponte di Sant’Agata, parzialmente demolito nell’alluvione del 1970 e si rivivono scorci della vita quotidiana.
Le botteghe dell’antica Genova.
I genovesi notano con rimpianto le case di Via Madre di Dio, demolita (compresa la casa natia di Paganini) per costruire gli attuali grattacieli e Porta Pia (oggi sulla stazione Brignole), che delimitava la vecchia via Giulia, ora via XX Settembre.
Le botteghe e le attività non erano dei negozi veri e propri, ma avevano sede sotto le numerose logge disseminate nella città e oggi chiuse da muri.
Genova e i suoi monumenti.
Ecco la Lanterna, faro simbolo di Genova e una delle bellezze del mondo, che risale al XII secolo e nella forma attuale dal 1543. Svetta Torre Embriaci, Porta Soprana che permetteva il varco delle Mura del Barbarossa, la parte vecchia di Palazzo San Giorgio (quella dipinta è quella più recente) detto il Palazzo del Mare e la chiesa di San Matteo!
La Natività.
La scena cambia drasticamente: i suoni si attenuano e regna la pace. Il Messia nasce proprio alla Madonnetta, sulla paglia, e in adorazione un pastore inginocchiato, il Gelindo, caro ai piemontesi e ai genovesi!
L’Oriente e i Re Magi.
I Re Magi, Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, hanno varcato le mura di Gerusalemme e recano i tre doni:
- oro, perché Gesù è un Re, figlio di Dio;
- incenso, perché è un sacerdote;
- mirra, perché guarisce il corpo e lo spirito.
Movimenta la scena un giovane che rischia di essere travolto da un cavallo imbizzarrito!
Presepi di Genova: Museo dei Cappuccini
Si sale un ampio scalone del 1700, dove si può ammirare la statua bifronte Madonna e Bambino, Sant’Antonio e Bambino, che cambia a seconda di come la si guarda!
Si possono visitare due presepi, quello meccanico, curato dall’artigiano Franco Curti, che presenta numeri imponenti! 7 motori, 307 lampadine, 205 cuscinetti a sfera; statue in legno scolpite da artigiani della Val Gardena con oltre 150 figure in movimento!
Al piano superiore la mostra, allestita come una pinacoteca, con statuine provenienti dai conventi dei Cappuccini della Liguria e del basso Piemonte. Da Padre Santo di Genova, che ospita un bellissimo presepe, è arrivata una statua del pastore con labbro leporino attribuito al Maragliano. Allo stesso autore è attribuito il maestoso corteo dei Re Magi!
Da notare un mendicante vestito in tessuto jeans riposto in una teca.
Presepi di Genova: il presepe contemporaneo.
Chiesa delle Vigne
Nella chiesa tra le più antiche della città, di cui si hanno tracce scritte nel 981, risalta un bel presepe costruito dai ragazzi dell’Accademia Ligustica delle Belle arti. I materiali sono poveri, recuperati sulle spiagge o raccolti in giro, come pezzi di legno, chiodi, trucioli e tavole!
Piace molto per la sua povertà e semplicità, che contrasta con la ricchezza barocca della chiesa e coglie il vero spirito del Natale.
Museo Diocesano. La magia del Natale: il Presepe di cartapesta
E’ stupendo, non trovo altre parole! Davanti a questo presepe si ritrova l’incanto dei bambini, con la bocca spalancata e la mente che trasporta in un mondo immaginifico!
La cornice è meravigliosa: il chiostro di San Lorenzo, della seconda metà del XII secolo e ristrutturato in parte nel 1500, alle luci dell’imbrunire, crea suggestioni difficili da raccontare. Anche questo presepe è di materiale povero, dai colori naturali, che rappresenta l’originale spirito francescano. Lo scultore genovese di cartapesta, Marco Laganà, compone la sua raffigurazione visionaria con alberi azzurrini che ospitano numerosi uccelli, una volpe e galline che convivono pacificamente, Magi che guardano incantati una stella cometa che non c’è e un Gesù a bocca aperta: meraviglioso e solare!
Presepi di Genova: il presepe di casa!
Il presepio è il trionfo dei genovesi
Henry Haubert
Genova vanta una storica tradizione presepiale, insieme a Napoli e Bologna, dal XVII secolo e ha dato vita a una scuola con lo scultore genovese Anton Maria Maragliano. Questa tradizione si rinnova ogni anno nelle nostre case con un appuntamento fisso: tutti, genovesi e non, andiamo a comprare una nuova statuina alla Butteghetta magica, vero punto di riferimento in città e non solo! In via Maddalena dal 1830, qui si trovano statuine di vari materiali compreso il caratteristico pastore Gelindo, animazioni e meccanismi! A differenza delle botteghe artigiane di San Gregorio Armeno a Napoli, non troviamo statuine che raffigurano personaggi noti e recenti!
L’Epifania ha sempre un velo di malinconia, si porta dietro tanti momenti che hanno costellato il periodo natalizio: le feste finiscono, tutti riprendono le attività, scuole comprese, si smontano presepi e alberi di Natale. Ci porta però anche più luce…a Genova diciamo “Pasquetta mezz’oretta” e, sinceramente, già questo, per me, compensa le perdite!! I presepi però rimangono ancora più o meno a lungo, altri sono permanenti ed è un’occasione per visitarli con calma, dove è possibile con le visite guidate, e poi da soli, tra i vicoli e le alture, per ammirare ancora una Genova Superba, discreta, che mostra con pudore le sue bellezze: io ne sono innamorata e spero di avervi trasmesso un po’ del mio amore per la mia città, con i miei racconti, le mie storie!