La Bella di Torriglia è la protagonista di una leggenda con probabili radici storiche e di un detto,
La Bella di Torriglia, tutti la vogliono e nessuno la piglia!
La storia della Bella di Torriglia
Torriglia, località dell’entroterra genovese, è famosa per i suoi canestrelletti e per la sua Bella, titolo ambito e che ha avuto diverse pretendenti…
La prima e più accreditata potrebbe essere stata Clementina, o Celestina, che fu l’amante di Sinibaldo Fieschi. Ebbero un figlio, Cornelio e il nobile, perdutamente innamorato, oltre ad acquistarle un appartamento in città, fece dipingere in un affresco del suo palazzo, in Carignano a Genova, una bussola con il motto
…il bussolo della calamita sur una carta idrografica, ed il motto aspicit unam, mirava a rassicurare la donna amata da Sinibaldo, come essa sola, fra le molte che corteggiate aveva, ne possedesse il cuore e veramente fosse la dama de’ suoi pensieri.
come si legge negli Atti di Storia Patria di Genova, nel capitolo “Della vita privata dei genovesi” di Luigi Tommaso Belgrano.
Successiva candidata fu Rosa Garaventa, torrigliese morta nel 1868, che sarebbe stata immortalata su una rivista letteraria umoristica, Farfalla, in un ritratto con la dedica:
Regina di Torriglia accende i cuor
si chiama Rosa e un fior essa è tra i fior.
La più recente e la più social, perché a lei è dedicato un quadro, è infine Maria Traverso (1818-1902), nata e vissuta a Torriglia, in Piazza Fieschi, all’antico numero cinque.
Il quadro della Bella di Torriglia
Sotto la volta che da Piazza Fieschi porta fuori Torriglia, è esposto un quadro della Bella di Torriglia di Piero Lumachi, torrigliese doc.
La tela è un olio su lino di 210×140 centimetri e, dalle parole del pittore, esprime la sintesi delle belle di Torriglia che si sono susseguite.
L’immagine è fissata al primo ottobre 1852, alle undici di mattina e il ritratto della bella, con un corpetto e una gonna rossa, racchiude la bellezza ligure. Sono raffigurati elementi caratterizzanti la Torriglia di allora e i suoi prodotti tipici: il cielo terso, una brocca in terracotta, amua, con acqua fresca, sulla sedia un recipiente in legno, toffanea, con mais, patate, funghi porcini e castagne.
Dalla finestra aperta si scorge una Via Roma lastricata.
Il quadro è appeso dove era nata Maria Traverso.
La ballata
Pietro Lumachi, oltre ad aver dipinto il quadro della Bella di Torriglia, le ha dedicato dei versi nella poesia “Il Testimone”:
All’imbrunire ci si radunava d’istinto, sotto il lampione,
il saluto degli sguardi ci univa nell’attesa;
ed ecco, finalmente passava lei, la bella,
un attimo accompagnato dagli occhi di tutti per i suoi occhi
ed allora il giorno sembrava andare oltre il vespro,
i volti scavati dal lavoro o dal vino rischiarirsi.Passava la bellezza, o forse, passava solo un sogno antico
ed i sogni nè si sposano nè si pigliano
“a bella de Turriggia tutti a voan e nisciun a piggia.
I modi di dire
La Bella di Torriglia raffigura nel detto popolare una ragazza bella e ambita che non si sposa, che nessuno “piglia”.
A bella de Torriggia tutti a voan e nisciun a piggia
La bella di Torriglia, tutti la vogliono e nessuno la prende
A bella de Torriggia con çento galanti a l’è morta figgia
La bella di Torriglia con cento innamorati è morta nubile
A l’é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s’a piggia, ma quando poi a s’é maiâ, tutti orieivan aveila sposâ
È la bella di Torriglia: tutti la vogliono e nessuno se la piglia, ma quando poi si è sposata, tutti avrebbero voluto averla in sposa
A dixe a figgia de Torriggia: chi vêu troppo, ninte piggia
Dice la ragazza di Torriglia: chi troppo vuole, niente piglia