Con la Torta di Sant’Antonio Il 17 gennaio festeggio Sant’Antonio abate, uno tra i santi più amati e venerati in tutta Italia, con molte manifestazioni, culti e tradizioni gastronomiche e con una torta
Ho cercato una scatola di cartone con dentro tantissime immaginette di Santi, ma non sono riucita a trovarla…sarà infilata in qualche punto nel solaio! Sia Carlo che io abbiamo avuto le nonne molto pie, soprattutto mia nonna materna, e sono sicura che qualche immagine di Sant’Antonio abate ci sarà sicuramente!
Sant’Antonio abate, un culto precristiano
Come spesso accade, i riti traggono origine da culti pagani, infatti nel periodo precristiano, a fine gennaio, si tenevano le feriae sementinae durante le quali si celebravano purificazioni della terra, degli animali e degli uomini.
Per propiziarsi la benevolenza, sacrificavano alla dea Cerere una scrofa gravida e le giovenche, inghirlandate a festa, godevano di un giorno di riposo.
Quando il seme è stato seminato e la terra è produttiva. Voi torelli, coronati di ghirlande, vi trovate in piena depressione, il vostro lavoro tornerà con il calore della primavera. Lascia che il contadino appenda l’aratro logoro al suo posto: la terra invernale temeva ogni sua ferita. Sovrintendente, lascia riposare il terreno quando la semina è finita, e lascia riposare anche gli uomini che hanno lavorato il terreno. Lascia che il villaggio mantenga la festa: i contadini, purifichi il villaggio e offra le torte annuali sui focolari del villaggio. Propiziare Tellus e Cerere, le madri dei raccolti, i loro chicchi e le interiora di una scrofa incinta. Cerere e Terra svolgono una funzione comune: uno fornisce la possibilità di sopportare, l’altro il suolo.
Ovidius Naso, Fasti
Con il cristianesimo, molti elementi pagani sono passati al culto di Sant’Antonio, come il fuoco, il maiale, gli animali ed ecco allora che nella notte si accendono i fuochi purificatori!
Sono i fucanoli a Campagna, in provincia di Salerno, in cui viene anche ricordata la morte di Giordano Bruno; le farchie in Abruzzo e ancora focura a Novoli, in provincia di Lecce: tizzoni e ceneri proteggeranno casa e stalle dalle malattie, ma hanno anche una funzione di rinnovamento con il nuovo anno!
Ricordati di preparare i Panini di Sant’Antonio da far benedire! Una ricetta vegan che puoi dare anche ai tuoi amici animali!
Il maiale, ma non solo!
Nell’iconografia, Sant’Antonio è raffigurato in compagnia di un maiale, per ricordare le lotte che ha combattuto contro il diavolo che, secondo la tradizione, si incarna nel maiale.
Ecco allora che piatti della tradizione hanno come ingrediente principale la carne di maiale n e le cotiche, come la Cassoeula in Lombardia o le fave secche cotte e la panetta, una focaccia salata.
Molti sono i dolci legati alla festa, anche consumati intorno al fuoco come il pabassinu, con mosto, uva passa, mandorle e noci di Mamoiada, in provincia di Nuoro.
Altro dolce tipico è il chisol, di tradizione lombarda: una ciambella aromatizzata al limone o all’anice, di cui il detto:
Per sant’Antóne chisöler, chi no fa la turta ghè burla zó ‘l solér
Sant’Antonio ciambellaio, chi non fa la torta gli casca giù il solaio
La Torta di Sant’Antonio
La ricetta che vi descrivo è un altra torta tipica per festeggiare il Santo, perché appunto nella tradizione popolare si ritiene bene augurante preparare un dolce.
La mia torta di Sant’Antonio è un dolce invernale, sostanzioso: ne troviamo diverse versioni ma tutte con le castagne secche.
Può essere arricchita con uvetta, marmellate di vari gusti, cacao o pezzi di cioccolato (io li avrei messi al posto del cacao ma Carlo non ama tanto le torte con il cioccolato…vabbeh!!), frutta secca.
Ho inserito gli amaretti secchi, ingredienti base di questa altra torta!
Questa è la mia versione e in particolare alla fine della ricetta alcune note!
Ricetta Torta di Sant’Antonio
Ingredienti Pasta frolla
- Farina, 250 grammi
- Burro, 150 grammi
- Zucchero semolato fine, 80 grammi
- Uovo, uno
- Vino bianco, un cucchiaio
- Grappa, un cucchiaio
- Lievito vanigliato per dolci, 4 grammi
Ingredienti ripieno
- Castagne secche, 130 grammi
- Semi di finocchio selvatico, un cucchaino
- Sale grosso, un cucchiaino raso
- Mela renetta, una
- Zucchero semolato, 2 cucchiai
- Vino bianco, due cucchiai
- Anice stellato, un fiore (oppure aroma o liquore all’anice)
- Marmellata, 100 grammi circa
- Zucchero semolato, due cucchiai
- Cacao amaro, 10 grammi
- Amaretti secchi, sei
- Liquore, due cucchiai (ho usato il rum)
Procedimento Torta di Sant’Antonio
Castagne secche.
Io ho usato delle castagne secche morbide, che non richiedono un ammollo preventivo in acqua fredda.
Sciacquare bene le castagne e rimuovere eventuali impurità residue.
Metterle in una pentola coperte da quattro dita di acqua fredda con il sale e i semi di finocchio.
Cuocere per un’ora circa. Scolarle e passarle al passapatate ancora calde.
Pasta frolla
In un robot da cucina, impastare la farina mescolata al lievito con il burro tagliato a dadini.
Versare la grappa, il vino bianco e l’uovo.
Dare pochi giri e aggiungere lo zucchero.
Appena l’impasto sarà amalgamato, formare un panetto appiattito.
Coprire e riporre in frigorifero.
Mela.
Sbucciare la mela, tagliarla in quattro spicchi e poi a fette spesse.
Tagliare ogni fetta a dadini e cuocerla in un padellino con il vino bianco, i due cucchiai di zucchero e l’anice stellato.
Occorreranno circa dieci minuti: non deve disfarsi.
Ripieno della torta di Sant’Antonio
Pestare gli amaretti nel mortaio.
Trasferirli in un contenitore con le castagne passate.
Aggiungere il cacao, lo zucchero e mescolare bene.
Bagnare con il liquore e amalgamare con cura.
Unire la mela a dadini.
Il ripieno deve essere abbastanza morbido da poterlo stendere e, nel caso, aggiungere poco latte.
Riprendere la pasta frolla in frigorifero e dividere il panetto in due parti, una delle quali sarà più piccolo per le decorazioni.
Stenderlo su un foglio di carta alimentare da forno e posarlo sul fondo di uno stampo con la cerniera apribile di 22 centimetri.
Fare un rotolino con la pasta per il bordo.
Bucherellare il fondo con i rebbi della forchetta.
Distribuire la marmellata sulla pasta.
Versare il ripieno di castagne sulla marmellata e livellarlo in modo uniforme.
Con la pasta frolla rimasta, decorare la superficie della torta.
Infornare la torta a 170 gradi per 40 minuti.
Gustare la torta di Sant’Antonio fredda.
A piacere, spolverare con zucchero a velo.
Note.
Nella torta ho utilizzato vino bianco e liquori: si possono sostituire con il latte e con l’acqua!
Per quanto riguarda la marmellata ho utilizzato quella di albicocche, perché la preparo durante l’estate e non manca mai. Non ho usato invece quella di arance amare per non caricare troppo i sapori…ma, giuro, ero tentata! Penso che anche quella di frutti di bosco, in particolare quella di lamponi, dovrebbe essere un buon accostamento!
Al posto del cacao, o in aggiunta, qualche pezzetto di cioccolato ce lo metterei: purtroppo non l’ho fatto per il motivo che ho scritto prima…! :D
Thank you! You’re very kind! :)
I am very happy! thank you :)
Thanks for sharing such a pleasant thought, post is good, thats why i have read
it fully
Hello, yup this post is truly pleasant and I have learned lot of things from it concerning blogging.
thanks.