La salita al Monte Santa Croce è un tipico anello che rappresenta la Liguria perché consente delle splendide camminate con vista mare e Golfo!
Tralasciando il periodo più caldo, almeno nelle ore assolate, si può andare tutto l’anno ed è bellissimo anche nei mesi invernali! Durante la stagione fredda, infatti, soprattutto nelle giornate spazzate dalla tramontana, la vista è magnifica con il cielo terso e l’orizzonte che sembra spaziare all’infinito!
Il percorso che indico parte da Pieve Alta, sale al Monte Croce e scende a San Bernardo, sopra Bogliasco, per ritornare a Pieve Alta. Ovviamente si può fare il giro ad anello opposto: io l’ho fatto nei due modi e la salita da San Bernardo è più ripida, se non ricordo male, rispetto a quella da Pieve Alta.
Pieve Alta.
Si arriva a Pieve Alta, da cui si gode uno splendido panorama sul Monte di Portofino e anteprima della magnifica vista che si godrà dal Monte Santa Croce con il percorso ad anello.
Qui domina la Chiesa di San Michele, di cui parlo in fondo all’articolo e che vi consiglio di visitare.
Presso la chiesa, si imbocca la scalinata Via XI Febbraio, che passa a fianco del cimitero. Terminato questo tratto, ci si immette su una strada carrabile che porta a Pieve altissima, tra fasce coltivate a ulivi. Si prosegue per questa strada fino a incontrare sulla destra una ripida deviazione che passa tra case che dominano la valle sottostante.
Il sentiero dei Misteri.
Il sentiero si inerpica tra macchia mediterranea e pini, dove si incontra la prima edicola votiva di altre tre oltre al Santuario che raffigurano i Cinque Misteri, specificati da un cartello. Essi rappresentano i 5 episodi della Passione di Cristo nei Misteri Dolorosi, in un percorso di devozione mariana.
Il cammino passa tra alberi e spiazzi aperti, consentendo ampi tratti di visuale: è molto panoramico!
Si entra nettamente in una pineta, dove si scorgono spazi di mare splendidamente blu e, salendo, si intravedono le costruzioni sul monte!
Molti pini erano stati piantati dall’uomo per la raccolta dei pinoli, che trovano così largo uso nella cucina ligure!
Le creste di pietra o créste.
Lungo la salita si possono notare i tipici muretti a secco, di cui è costellata la Liguria, che sono sormontati da una fila di pietre disposte verticalmente, chiamate creste di pietra! Tali creste, o crèstè, avevano lo scopo di delimitare le aree di pascolo!
Monte Santa Croce, il balcone sul mare nel percorso ad anello.
La sommità del monte è veramente uno spettacolo! Lo sguardo spazia dal promontorio dii Portofino a quello di Capo Berta, nel dianese, girando verso le Alpi Marittime! Gli occhi allenati riescono a individuare, in giornate come questa, la Corsica!
Io sono innamorata di questo Monte, alto 518 metri s.l.m., che identifica la mia Regione, in un abbraccio tra mare e monti!
Qui si trovano panche e tavoli dove poter mangiare in comodità, anche riparati da un pergolato, e un piccolo rifugio, a disposizione degli escursionisti! Noi ci fermiamo qui per il pranzo tutto genovese: zucchine ripiene e focaccia!
A fianco è collocata una MIRA che identifica monti e promontori del panorama.
Santuario di Santa Croce.
Il Monte Santa Croce, su cui era presente un Ospizio, era passaggio dei viandanti che si recavano a Santiago di Compostela o andavano a Roma e in Terra Santa. La via dei monti era privilegiata perché più sicura e al riparo dalle mareggiate e dalle incursione dei Saraceni. Narra la leggenda che dei pellegrini nascosero qui una reliquia della Santa Croce con l’intento di prenderla al ritorno del pellegrinaggio. Al rientro scoprirono però che i custodi dell’ospizio l’avevano esposta alla venerazione dei passanti e da ciò deriva il nome al monte.
La prima traccia scritta dell’Ospizio risale al 1201. In una lettera, Oberto di Val Columbaria lasciò un’offerta per la costruzione del detto Ospizio per conforto ai pellegrini di passaggio. Nel 1202 si legge in altro documento che furono radunate 200 tavole tra donazioni e offerte per erigere la costruzione.
Sembra che la chiesa venne eretta agli inizi del XIII secolo e se ne trova traccia scritta in un atto notarile del 1374. È stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli: io purtroppo non l’ho mai trovata aperta. Dal 1800 divenne luogo di devozione mariana e, sulla facciata, vi è un’edicola con una statua della Madonna della Guardia che proviene da un Palazzo del centro storico genovese. Svetta a lato un piccolo campanile e la chiesa misura circa venti metri per sette.
Verso San Bernardo.
Per scendere a San Bernardo ci sono due possibilità. Si può seguire il tracciato F.I.E. con una linea e pallino rosso, più dolce, o tagliare per un fitto bosco con dei tratti di sentiero piuttosto impervi che consiglio di evitare nel caso di terreno bagnato.
Si arriva alla vecchia Osteria Da Martin che era un punto di ritrovo per gli abitanti d Pieve e di Bogliasco nonché per gli escursionisti di passaggio e i devoti.
Il punto è suggestivo e si può approfittare per scattare alcune foto o godere del fresco in estate perché è tra una vegetazione fitta.
Lungo il percorso ritrovo le creste di pietra!
Scendendo dal sentiero F.I.E. si può deviare brevemente per la costruzione abbandonata della vecchia osteria!
Continua la discesa su grossi gradini e si arriva al limitare di San Bernardo.
Ritorno a Pieve Alta dall’anello di Monte Santa Croce.
Senza scendere sulla piazza, si devia a sinistra dove si prende una strada con segnalazione per Pieve Alta. Questo poggio è un punto panoramico che offre una vista meravigliosa!
Il percorso adesso è praticamente pianeggiante. Si attraversano piccoli agglomerati di case in carruggi ombrosi che si aprono poi sul golfo sottostante. Si attraversano fasce coltivate a olivi e, in basso, si vedono le case tipiche liguri con colori accesi e piccoli parchi e giardini delle ville sull’Aurelia.
Verso Pieve Alta si osserva sulla sinistra l’Oratorio di Sant’Antonio Abate che si pensa risalga al ‘400 e si arriva al punto di partenza, terminando il bel giro escursionistico del Monte Santa Croce ad anello.
Notizie utili per l’Escursione ad anello sul Monte Santa Croce.
Segnaletica.
Pieve Alta – Monte Santa Croce: due quadrati rossi.
Monte Santa Croce – San Bernardo: linea e pallino rosso o, seguendo l’altro sentiero verso l’Osteria da Martin, una H con l’asta corta obliqua, come nella foto.
San Bernardo – Pieve Alta: tre pallini rossi.
Tempo di percorrenza.
Indicativamente tra le due e le due ore e mezza. È molto indicativo perché ci fermiamo a fotografare e a osservare il panorama. È una bella escursione con bei scorci e viste suggestive. Si può fare tranquillamente in mezza giornata ma il mio consiglio è, soprattutto nelle belle giornate, di portarsi da mangiare e fermarsi sul Monte Santa Croce!
Periodo.
Escluse le giornate molto ventose e durante il caldo afoso, è una delle mete che sono ideali in tutto l’anno. Andando in primavera, tra maggio e inizi giugno, scendendo verso San Bernardo si incontrano lungo la deviazione i cisti fioriti!
Acqua.
Noi ci portiamo sempre l’acqua, comunque si incontrano le fontanelle vicino ai centri abitati.
Pieve Alta: Chiesa di San Michele Arcangelo.
Domina l’omonima piazza ed è al centro del paese. Costruita nel XVIII secolo su un precedente e antichissimo edificio, ha un notevole campanile alto circa 40 metri, allo scopo di poter essere visto dai naviganti in mare al rientro a casa o, più facilmente, per agevolare i comandanti delle navi a individuare Pieve al ritorno!
In stile barocco, ha un bel crocifisso attribuibile al Maragliano.
San Rodano.
Nella chiesa si trovano le reliquie di questo Santo poco conosciuto. Frammenti di ossa e un’ampolla di sangue sono custodite in un’urna di legno provenienti dal cimitero di San Callisto. San Rodano fu un legionario romano della legione Tebea e martirizzata perché cristiana.