Non solo carbone o lasagne per l’Epifania, ma anche la Focaccia della Befana, un dolce tipico del basso Piemonte per chiudere le feste del periodo natalizio!
Tra parentesi, da due giorni Carlo lascia in giardino un bidone di lamiera con dentro del carbone…e neanche dolce!! :D
Focaccia della Befana, una tradizione antica.
Sembra che la Focaccia della Befana sia ancora più antica dei dolci tipici di Natale e di Pasqua ovvero il panettone e la colomba.
È infatti verosimile pensare, come tutte le focacce dolci, che fosse una ricetta alla portata di tutti per preparare un piatto gradito in occasione delle feste!
Probabilmente era in forma più semplice di quanto sia attualmente perché ogni famiglia contadina aveva in casa farina, uova, burro e latte da arricchire con dello zucchero!
Poco credibili i canditi, in quanto importati all’epoca delle Crociate e molto costosi come anche le scorze d’arance per un fattore climatico, la focaccia dolce si è nel tempo arricchita di questi ingredienti più pregiati.
Dalla “Granda” a tutto il Piemonte!
Originaria del basso Piemonte, la troviamo nel cuneese, la provincia Granda chiamata così per la sua estensione territoriale, con il nome di Fugassa d’la Befana!
Anche la vicina Alessandria vanta la sua Focaccia della Befana: la Fugassa col Carsent!
Questo dolce tradizionale si è poi diffuso il tutta la Regione diventando una tradizione consolidata ed è iscritto nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte.
Fava bianca, fava nera.
Sulla scia di molti dolci tradizionali per l’Epifania, all’interno della Focaccia della Befana vengono nascoste due fave, una bianca e una nera! Secondo la tradizione, chi trova la fava bianca pagherà la focaccia e a chi tocca la fava nera offrirà il vino!
Se ne può trarre anche un auspicio per l’anno a venire! Il fortunato a cui capiterà il legume avrà un anno fortunato!
Non solo fave o fagioli, ma anche monetine, confetti, piccoli regalini o statuine come quella del re: ecco che si diventa re per un giorno! In Svizzera con il Dreikönigskuchen, in Francia con la Galette de Rois o in Spagna con il Roscòn de Reyes!
Sfoglia questa margherita…
Particolarità di questo semplice e goloso dolce è la sua forma! Ha infatti la caratteristica di riprodurre un fiore o, meglio, una margherita! A me ricorda anche un sole! La pasta va tagliata in spicchi che poi si arrotolano su loro stessi per richiamare i petali!
In realtà i petali del fiorellino variano da 36 a 42, ma il dolce ne ha un po’ meno, generalmente 16!
La copertura può variare dalle mandorle alla granella di zucchero fino ai diavoletti, o diavolini di zucchero chiamati anche mompariglia: sono quelle palline di zucchero di diversi colori!
La mia ricetta della Focaccia della Befana!
Un po’ perché non amo i canditi e un po’ perché ho messo in pratica il detto che
l’Epifania tutte le feste si porta via,
ma la mia Focaccia della Befana è diventata anche un piatto di recupero!
Ho utilizzato infatti della frutta secca morbida: via libera a datteri, fichi, albicocche oltre all’uvetta, ma anche prugne e quello che vi piace o avete in casa! Se poi lo preferite, utilizzate la frutta candita a pezzettini!
Io non uso la pasta madre, ma ho preparato la biga alla sera precedente e rimpastata alla mattina seguente: un compromesso che ha reso la focaccia morbida e fragrante!
I tempi di lievitazione sono piuttosto lunghi perché ho utilizzato pochissimo lievito ma, se avete poco tempo, aumentate leggermente la dose.
Focaccia della Befana
Print RecipeIngredients
- PER LA BIGA (la sera precedente):
- Farina Manitoba, 50 grammi
- Acqua, 25 grammi
- Lievito di birra, 6 grammi
- INGREDIENTI IMPASTO:
- Farina 00, 200 grammi
- Farina Manitoba, 200 grammi
- Latte, 105 grammi
- Burro, 120 grammi
- Zucchero, 130 grammi
- Uova, due intere e un tuorlo (circa 130 grammi)
- Arancia biologica, la scorza grattugiata di una
- Uvetta, 30 grammi
- Frutta secca mista morbida, 90 grammi
- PER RICOPRIRE:
- Albume, uno
- Granella di zucchero, 75 grammi
Instructions
BIGA DA IMPASTARE LA SERA PRECEDENTE.
Intiepidire l’acqua e sciogliere il lievito di birra.
Impastare con la farina e formare un panetto omogeneo.
Riporre l’impasto in un contenitore.
Chiuderlo ponendo sotto il coperchio due fogli bagnati e strizzati di carta alimentare, per ottenere l’umidità.
Fare lievitare tutta la notte.
LA MATTINA SEGUENTE.
Togliere il burro dal frigorifero per farlo ammorbidire e tagliarlo a dadini.
Spezzettare a cubetti la frutta secca.
Intiepidire il latte e sciogliere accuratamente la biga.
Unire le uova con la scorza di arancia e mescolare.
Aggiungere le farine con lo zucchero e impastare a lungo, preferibilmente con il robot.
Quando la pasta sarà liscia e omogenea, iniziare a integrare il burro a pochi dadini per volta e senza aggiungerne altri fino a quando i precedenti non saranno incorporati: occorreranno alcuni minuti per finire.
A questo punto inserire la frutta secca nell’impasto: io ho eseguito questa operazione a mano sulla spianatoia.
Coprire inserendo sempre la carta alimentare bagnata e strizzata sotto il coperchio e lasciare lievitare fino al raddoppio. Molto dipende anche dalla temperatura in casa, ma la mia ha impiegato quasi 4 ore.
Riprendere l’impasto e stenderlo con le mani su una teglia rotonda di 28 centimetri di diametro rivestita di carta forno.
Porre al centro una sagoma rotonda per formare il cuore della margherita e tagliare la pasta in 16 spicchi fermandosi al lato esterno del disco.
Prendere delicatamente con le dita ogni petalo e torcerlo su se stesso per due volte.
Sotto uno di essi nascondere la fava secca!
Coprire e far lievitare per mezz’ora circa.
Sbattere leggermente l’albume e spennellare accuratamente la focaccia.
Cospargere abbondantemente la superficie con la granella di zucchero.
Infornare a 180 gradi per 15-18 minuti.
Lasciarla in forno chiuso e spento per 5 minuti e farla raffreddare completamente.