Fattore Comune è un progetto nato per valorizzare le eccellenze agroalimentari italiane, che sono un forte richiamo del turismo enogastronomico, focalizzando quest’anno l’attenzione sulla tutela dei prodotti.
Fattore Comune Recco 2018, venerdì 16 novembre
Ho partecipato al convegno Fattore Comune, organizzato dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, della Regione Liguria, dei Comuni di Recco, Sori, Camogli e Avegno e della Camera di Commercio di Genova presso il Teatro Comunale di Sori, che vi consiglio di visitare perchè ha scorci bellissimi e…scopritelo nel coffee break!
Ho raccolto informazioni tecniche, ma il mio racconto vuole essere anche emozionale e, da blogger, forse un po’ lungo…ma penso che sia importante scrivere le impressioni e l’entusiasmo che un prodotto suscita. Dietro Igp e Dop ci sono storie da raccontare: un vissuto di passione, fatica, una burocrazia nazionale ed europea, lotte quotidiane per un risultato che vale, che ti arriva dentro con il suo sapore e il suo retaggio storico, culturale, geografico.
Tema centrale dell’incontro, veramente interessante e formativo, è stata l’importanza della tutela dei nostri prodotti a denominazione Igp, Dop, Docg e il controllo della loro qualità e produzione, con un particolare risalto sulla contraffazione e su come contrastarla.
Il moderatore Federico Quaranta, neopapà di Petra, istrionico e preparato, ha condotto e guidato con competenza gli interventi dei tecnici, nella prima parte, e dei produttori, esponenti politici e amministratori nella seconda.
Le denominazioni, non marchi come ha specificato il dottor Polizzi del Ministero, Igp e Dop che sono assegnate ai prodotti sono sinonimo di qualità e ne aumentano il prestigio. La collaborazione tra i vari enti e organismi è indispensabile; occorre anche non esagerare nelle suddivisioni e protezioni per non confondere il consumatore in una miriade di sigle!
È emerso che l’etica tutela la salvaguardia: il mondo chiede all’Italia di essere tutta biologica. Mondo dal quale dobbiamo anche proteggerci: l’italian sounding, tecnicamente ingannare i consumatori con il suono di un marchio, danneggia i nostri prodotti nella qualità ma anche nell’immagine che si riflette …il parmesan come esempio!
Al di là dei tecnicismi che sono stati affrontati, voglio soffermarmi su questi aspetti:
- qualità è tutela della stessa e tutti noi possiamo fare la nostra parte e per questo è stato istituito l’Osservatorio per la Tutela Agroalimentare. Ci sono cinque sedi in Italia ma, come ha spiegato il Ten. Col. Mario Fiordaliso di Torino, i carabinieri sono radicati sul territorio e se si riscontrano illeciti basta avvisarli in qualsiasi città o paese.
- Igp e Dop sono l’identificazione del territorio e come tale nulla e nessuno può toglierla o delocalizzarla.
Un esempio di drammatica attualità: la Pernigotti che si trasferirà in Turchia.
Un coffee break spezza in due il convegno: tra le varie leccornie preparate dall’Istituto Alberghiero Marco Polo di Genova, la regina è lei, la farinata, cotta nel forno a legna di Edobar di Sori. Sono genovese, ho il forno a legna e sono abituata, ma la farinata scalda il cuore per il gusto e il colore e quella portata nel classico testo di rame è impagabile! Sono piena di orgoglio campanilista nel vedere il successo che incontra!!
Nella seconda parte i produttori si raccontano. Dell’entusiasmo e la passione ho parlato all’inizio e contagia anche me, mi rende orgogliosa e mi dà un senso di appartenenza.
Tutte queste eccellenze sono state cucinate alla sera presso il Ristorante Manuelina, storico locale che ha iniziato l’attività nel 1885! Ho scattato le foto dei piatti cucinati nel loro locale. Su Instagram ho pubblicato il video in diretta della preparazione della focaccia: quale abilità!! Della serie, i pizzaioli gli fanno un baffo!! :D
Erano presenti anche prodotti della Liguria con dimostrazione del pesto genovese al mortaio, l’olio di oliva e vini liguri!
Si raccontano:
BAROLO DOCG. Ha bisogno di presentazioni? Il re dei re dei vini, non solo italiani! Il vitigno è il Nebbiolo e la zona geografica è limitata e ha come comune principale Barolo: c siete stati? È bellissimo, come tutta la zona che ha anche una grande rilevanza turistica: ve ne parlerò in seguito! Aggiungo solo che deve essere invecchiato almeno tre anni, uno e mezzo dei quali in legno di rovere. La menzione riserva è per il vino che ha almeno cinque anni di invecchiamento!
BRA DOP. Il Bra, perché è così che l’ho sempre chiamato, mi ha accompagnato per tutta la vita: era un formaggio che non mancava mai sulla tavola dei miei genitori e nonni. Scopro infatti che ha origini antichissime, oltre mille anni, era prodotto nei dintorni e poi portato a Bra per la stagionatura e la commercializzazione.
Ha due tipologie, Tenero che era per un consumo immediato e Duro per il futuro, quando c’è meno latte.
Pur frequentando e conoscendo la zona, per me Bra è sinonimo di formaggio e mi era sfuggita un’altra prelibatezza: la Salsiccia di Bra, preparata con carne bovina perché Carlo Alberto ne autorizzò la produzione a metà Ottocento su richiesta della comunità ebraica della vicina Cherasco. Attualmente è prevista una percentuale di pancetta di suino. Il relatore ci racconta che la salsiccia era una unità di misura: la branca e la spanna! Dimenticavo: si gusta cruda!!
PUZZONE DI MOENA DOP. Il più giovane dei produttori, entusiasma tutti per la passione che mette nell’azienda di famiglia! Anche questo è un formaggio a latte crudo intero, a crosta lavata e ha una stagionatura che può variare dai novanta giorni all’anno. Aggiunge con orgoglio che il fermento naturale è di loro produzione!
Il giorno dopo, a pranzo, ci racconta delle sue mucche, del suo territorio e dei suoi progetti per il futuro, che seguono il passo con l’innovazione e le nuove tecnologie per essere competitivi e anche del freno che trova a volte in suo padre: gli spiego, da genitore, che è q la ponderatezza ragionata che gli permette di far volare, e realizzare, i suoi sogni! Ho anche ricevuto un libro di ricette, ricordate il Mago Casanova?
LARDO DI COLONNATA IGP. Fausto Guadagni, dell’omonima larderia, con una dialettica appassionata racconta il suo impegno e le sue difficoltà perchè il prodotto sia sempre all’altezza della denominazione. Colonnata ha un microclima che caratterizza questo lardo: lo avete presente su una fetta di pane, magari toscano, così, in semplicità?
FUNGO DI BORGOTARO DOP. Daniela Bernini, organizzatrice insieme al marito di Fattore Comune Recco 2018, ci strappa una risata spiegando che non riusciva mai a contattare Antonio Mortali del Consorzio perché era sempre nei boschi per funghi!
Conoscete la differenza del profumo e del sapore tra un porcino di castagno e di faggio? Io, avendo avuto la famiglia cercatrice di funghi sì e vi posso assicurare che non c’è paragone! Il porcino è il solo fungo tutelato a livello europeo e, come Igp, l’unico che è spontaneo e non coltivato. Nella zona è gran richiamo di turismo: anche 200.000 presenze in un anno, che poi l’anno è limitato a quelle settimane di funghi!
FOCACCIA DI RECCO IGP. Cosa dire della focaccia di Recco? Che sono veramente fortunata perchè sono vicina alle zone dove posso gustarla: Sori, Recco, Camogli e Avegno. Parlerò della focaccia di Recco in altro articolo, merita un’enciclopedia da quanto è sublime…e non esagero!
Voglio però precisare questo, a tutela di noi consumatori e del Consorzio.
Perché la focaccia di Recco col Formaggio Igp deve essere mangiata e acquistata nei quattro comuni del consorzio?
Perché abbiamo la garanzia che sia la vera focaccia di Recco, con gli ingredienti giusti, secondo il disciplinare. Per capire la differenza, basta confrontarla con le sedicenti focacce: impasti sbagliati, formaggi disparati, oli che di oliva hanno solo la foto. Perchè dico questo? Perchè la conosco bene e vedo in giro tutte le imitazioni, in Liguria e altrove: sono focacce con il formaggio, non quella di Recco Igp e non c’è paragone.
Lucio Bernini, impareggiabile ospite e organizzatore insieme alla moglie Daniela, ci illustra il percorso della Focaccia di Recco, le innumerevoli difficoltà, la caparbietà con cui ha portato avanti il progetto e che, grazie a loro, ha visto l’esito positivo! La presidente del Consorzio e il vice Sindaco proseguono nell’argomentazione dell’Igp.
In chiusura le considerazioni di esponenti politici della Regione Liguria e della Comunità Europea.
Fattore Comune Recco 2018, sabato 17 novembre
Giornata splendida, direzione Camogli: cosa chiedere di più? Camogli è uno dei posti più amati, anche dai genovesi e, per fortuna, non vedo gravi danni dalla mareggiata di fine ottobre! Riesce a mantenere la sua natura di borgo marinaro e di pescatori malgrado il turismo nazionale internazionale che la frequenta!
Prima tappa dal Panificio Revello, una garanzia! Ricordo le puntate a comprare la focaccia di Recco e poi a mangiarla, anche nelle giornate tiepide di pieno inverno, sulla spiaggia con mio marito e mio figlio!
Andiamo sul retro dove c’è il forno e assistiamo a uno show cooking, ammirando estasiati l’abilità nel tirare la pasta che deve risultare sottile…per la fotografia su Instagram ho definito la focaccia di Recco come la Nutella del salato, rimbalzata dal panificio con l’hashtag #nutelladelsalato: sapevatelo!! :D
Ovviamente alla vista si accompagna il palato: focaccia, focaccia con la cipolla, Focaccia San Fruttuoso che è una loro specialità e, naturalmente, lei, la focaccia di Recco. Se volete fare come me e fotografarla, siate un po’ meno imbranati…eppure la conosco bene!!! Nel voler fare la fotografia con la fetta di focaccia in mano, tutto il formaggio fuso è colato sul cappotto…nero!! La focaccia di Recco dei forni è diversa da quella dei ristoranti, ha il formaggio che ti frega, ma io l’adoro per questo: quanto è buono il formaggio fuso???
Prima della prossima tappa ci fanno vedere da Fiorella la preparazione dei pansotti, o pansoti, la pasta ripiena tipica di Recco!
Al Castello della Dragonara è arrivato Babbo Natale e, mentre lo andiamo a trovare per imbucare la letterina, ci godiamo una vista sul Golfo e la città di Camogli: meriterebbe solo per questo! Da bambina venivo a vedere l’acquario, poi chiuso con l’apertura di quello di Genova!
Prima di tornare a Recco per il pranzo, Daniela e Lucio ci offrono un aperitivo con le focacce di Revello sulla terrazza della passeggiata…il sole è tiepido, il panorama stupendo: mi fermerei qui!
La giornata si conclude con il pranzo dal Ristorante da Alfredo, occasione per gustare ancora la Focaccia di Recco Igp e altre specialità del locale a base di acciughe, in un’atmosfera rilassata e gioviale!
Conclusioni
In questi due giorni, ascoltando organizzatori, tecnici, produttori, esponenti politici ho rafforzato la convinzione che il futuro delle tante eccellenze che abbiamo debba passare attraverso la qualità, il rigore e la tutela.
Condizione principale è la sinergia di tutte le unità competenti per una difesa del territorio senza campanili e con progetti comuni. Questa via può portare occupazione senza concentrarla nelle città, migliorare e ampliare sempre di più l’offerta turistica in modo sostenibile e offrire prodotti eccellenti preservandone la storia e la tradizione.