Stesso nome ma attribuzione diversa per una nuova torta denominata Dolce del Santo e dedicata a Sant’Antonio anche se, in questo caso, è quello da Padova!
Il Dolce del Santo Antonio da Padova.
Dopo la torta dedicata a Sant’Antonio abate, la cui festa è il 17 gennaio, ritorno con quella dedicata al santo portoghese che ricorre il 13 giugno.
L’origine di questo dolce è antica: i frati della Basilica di Padova distribuivano ai poveri e ai viandanti una pagnotta per alleviare la fame. Negli anni è diventata tradizione prepararla in forma sempre più arricchita e si trova nelle pasticcerie dei dintorni.
La forma a cupola ricorda la Basilica, ma anche l’aureola sul capo del Santo e, secondo me, la chierica ovvero la forma di capelli dopo la tonsura!
Il Dolce del Santo è composto da due parti: una base di pasta sfoglia che racchiude un ripieno alla base di confettura di marmellata, uvetta e mandorle tritate. Sopra un impasto simile al pan di Spagna, arricchito con del burro e senza lievito, su cui ricadono i lembi della sfoglia.
Il dolce del Santo è semplice da preparare, se si compra la pasta sfoglia già pronta, come ho fatto io.
L’unica accortezza è di lavorare a lungo le uova per rendere il composto spumoso e ben montato.
Nella ricetta ci sono anche le scorze di arance candite: io le ho eliminate ma ho aggiunto più uvetta!
Il risultato è una torta molto soffice, perfetta anche per la colazione da inzuppare nel latte!
Sant’Antonio da Padova.
Sant’Antonio è uno tra i più venerati in italia e nel mondo. Nato in Portogallo, di cui è patrono, nel 1195 come Fernando Martins de Bulhões, divenne prima Agostiniano e, in seguito, frate Francescano. Instancabile nella predicazione e debole nel fisico, morì il 13 giugno 1231 a Padova.
Fu sepolto nella chiesetta di Santa Maria Mater Domini, il suo rifugio spirituale e poi traslato nel 1262 nell’attuale Basilica costruita per lui.
Venne proclamato santo solo undici mesi dopo, mentre la Chiesa poi nel 1946 lo proclamerà Doctor evangelicus.
Tra i tanti simboli legati a Sant’Antonio, il più noto è il giglio bianco, detto anche di sant’Antonio, simbolo Il giglio di purezza e della lotta contro il male.
Moltissimi i miracoli a lui attribuiti, come la mula che, digiuna da giorni, rifiutò la biada e si inchinò davanti all’ostia. Oppure il neonato parlante, il piede reciso e riattaccato e la predica dei pesci a Rimini!
È protettore, tra gli altri, dei nativi americani, del matrimonio, delle donne incinte e della sterilità e a lui si rivolgono le ragazze in cerca di marito!
Si invoca e si tira in causa spessissimo, anche perché per tradizione sembra che abbia a disposizione tredici miracoli quotidiani da poter esaudire!
I padovani ritengono anche il Dolce del Santo un miracolo…di bontà! :D
Dolce del santo
Print RecipeIngredients
- Pasta sfoglia rotonda, un rotolo
- Uova, 4 (circa 230 grammi di peso)
- Zucchero, 180 grammi
- Farina 00, 150 grammi
- Fecola, 50 grammi
- Burro, 120 grammi
- Uvetta, 100 grammi
- Mandorle pelate, 60 grammi
- Marmellata di albicocche, 3 cucchiai
- Vanillina, mezzo cucchiaino
Instructions
In un robot o con lo sbattitore, rompere le uova e sbatterle a lungo con lo zucchero e la vanillina: occorreranno circa 20 minuti.
Nel frattempo tagliare il burro a dadini e scioglierlo nel microonde.
Tritare metà delle mandorle e frantumare grossolanamente le rimanenti con un coltello.
Setacciare insieme la farina con la fecola.
Srotolare la pasta sfoglia e allargarla con il mattarello per ampliare la superficie.
Rivestire con la sfoglia, direttamente sulla carta alimentare, un tegame di 20 centimetri di diametro e ripiegare i margini verso l’esterno.
Distribuire la marmellata di albicocche sul fondo e spolverare sopra con la farina di mandorle.
Aggiungere l’uvetta e le mandorle tritate.
Quando le uova saranno chiare e spumose, versare a filo il burro fuso.
Trasferire il composto in una ciotola e, con una spatola, unire la farina e fecola mescolando con un movimento dall’alto verso il basso per non smontare le uova.
Rovesciare il composto nella tortiera e ripiegare con delicatezza, perchè non affondino, i lembi di pasta sfoglia sull’impasto.
Infornare a 175 gradi per 30 minuti e lasciare nel forno spento con sportello chiuso per 5 minuti.