Capodanno a Genova tra antiche botteghe storiche è un tour che ci permette di prepararci per la festa di San Silvestro, sia che la trascorriamo in casa o che andiamo in piazza! L’offerta di Genova è ampia, adatta a tutti, bambini compresi! Per la prima volta La città dei bambini e dei ragazzi sarà aperta per consentire il brindisi in allegria per tutta la famiglia, con clown e trampolieri!
Vi voglio segnalare ancora, tra le molte manifestazioni, l’ apertura dei Palazzi dei Rolli-Patrimonio Unesco, le meravigliose dimore delle famiglie nobili, costruite tra il ‘500 e il ‘600.

Partiamo da Via Garibaldi, già Strada Nuova e Via Aurea, con Rosaleen Lodigiani, la nostra guida.
Dalla metà del 1500, le famiglie nobili e ricche genovesi comprarono lotti della collina di Castelletto (la spianata è uno dei luoghi più panoramici della città) per costruire le loro splendide dimore. Per creare spazio, di cui difetta la città, fu sbancata la collina per creare, nel 1550, questa bella strada diritta di rappresentanza lunga 250 metri e larga sette e mezzo: i giardini infatti, dal lato monte si trovano al primo e secondo piano, mente nel lato a valle sono terrazzati! Rubens vi dedicò il suo “I Palazzi di Genova” con disegnata la planimetria della via, la descrizione e la prospettiva dei palazzi: era un progetto d’avanguardia per i tempi di allora!
Capodanno a Genova: gioielli, filigrana e bigiotteria.
La prima tappa è praticamente di fronte, da Arduino…ed è subito storia. Il negozio ha mantenuto gli arredi originali dello storico Caffè della Concordia, che chiuse nel 1904: l’entrata era quella della bottega, con tavolini disposti sulla strada e proseguiva al piano superiore. Il negozio nacque nel 1870 ma, ottenuta la licenza dal comune, si trasferì nell’attuale sede nel 1907. Gioielli anche in delicata filigrana, monete, oggetti di antiquariato, bigiotteria splendono nelle belle vetrine.
Percorriamo la via Aurea e sembra di tornare nel passato, tra carrozze, vocii e passeggio di dame e cavalieri: gli sguardi si volgono ovunque, ammirati, in una strada senza tempo. Qui ci sono palazzi inimmaginabili, con decori, colori e dipinti che sono uno dei tanti gioielli della città. A Palazzo Lomellino, che mi incanta ogni volta che passo, sarà possibile visitare la mostra “Domenico Piola. Percorsi di pittura barocca” fino alle ore una, con brindisi di mezzanotte!

Capodanno a Genova: gusto per gli occhi e per il palato!
Poco prima di immettersi in Piazza Fontane Marose, ci fermiamo davanti a Palazzo Lercari, accompagnato da una storia un po’…macabra! Si notano due telamoni con i nasi mozzati. Il tempo impietoso? gli agenti atmosferici?…Megollo Lercari era un noto mercante, navigatore e anche pirata: in visita all’imperatore a Istambul, ritenne di avere ricevuto grave offesa e pretese l’eunuco come riparazione, che però non gli fu concesso. Deciso a vendicarsi, tagliò i nasi dei nemici che incontrava conservandoli in salamoia. Forse stanco della vendetta, inviò tramite un vecchio che aveva graziato il contenitore con il macabro contenuto all’imperatore il quale, inorridito, gli consegnò il povero eunuco. Placatesi nel frattempo le ire, il mercante lo rimandò indietro sano e salvo, ammonendolo però che anche se fosse morto prima, qualcuno lo avrebbe vendicato per ripristinare l’onore dei genovesi. In memoria di questi avvenimenti, i discendenti fecero costruire le due statue con il naso mozzato…
A questo punto ci dobbiamo rincuorare, ma i genovesi lo sanno…tendendo l’orecchio e un occhio alle parole della guida, l’altro occhio corre però all’angolo del palazzo, dove arte e gusto si uniscono in un tutt’uno: la pasticceria Villa/Profumo…ed è incanto! La bottega, sorta dalle stalle del Palazzo nel 1827, vendeva inizialmente droghe e coloniali, diventando in seguito una tra le migliori pasticcerie della città. Nelle eleganti vetrine spiccano pandolci, il dolce delle feste natalizie, cioccolatini, dolcetti e delizie in scatole che raffigurano il simbolo di Genova, la Lanterna e il palazzo che la ospita. Il vassoio dei canditi, nell’immagine di copertina, è un tripudio di colori e pregusto i marron glacè che si sciolgono in bocca…
Capodanno a Genova: l’outfit maschile!
Parola d’ordine: classe, dettaglio e stile genovese, ovvero con misura! Tagliamo in via XXV Aprile e ci troviamo davanti a Pissimbono. Qui riceviamo un regalo: cliente del negozio è Enzo Garinei, il noto doppiatore e attore romano, pilastro del teatro, che ci intrattiene con signorilità: si presta amabilmente a scattare foto di gruppo…una gran persona e un vero onore conoscerlo! Il negozio, che vanta i proprietari di terza e quarta generazione, ha iniziato la sua attività nel 1898. Ha avuto, tra i tanti clienti famosi, Gilberto Govi, il nostro famoso attore comico dialettale e il pugile Mario Bosisio, campione degli anni ’20 e ’30, molto popolare nell’epoca fascista. La bottega conserva arredi, stemma e macchinari originali, tra i quali una macchina da cucire per i polsini e uno tra i primi registratori di cassa che rilascia gli scontrini di fine ‘800.
Capodanno a Genova: scarpe, scarpe, scarpe!
Ci avviamo verso Piazza De Ferrari e, sotto i portici del Palazzo dell’Accademia, ci fermiamo da Stagno Calzature, il negozio dove i genovesi hanno sempre comprato le scarpe, fatte anche su misura e con tessuti personalizzati: lo stile è sempre stato quello classico che segue i tempi.
L’attività è subentrata a una modisteria nel 1915 ed è condotta dai proprietari di terza e quarta generazione. Le belle vetrine a invito hanno decori a nastro che si ripetono anche all’interno di questa bomboniera, dove al centro del soffitto spicca un bel rosone in legno decorato in oro zecchino!
Capodanno a Genova: cravatte e camicie da re!
Ci avviamo verso Via Roma e ci troviamo davanti alla più bella vetrina liberty di Genova e non solo: Finollo.
Negozio fondato nel 1899 da Emanuele Finollo che ha disegnato e progettato la splendida insegna, le belle vetrine tondeggianti a invito, gli interni e i mobili, secondo lo stile dei vecchi negozi di Londra. L’attività è condotta dalla nipote e dalla pronipote, che ne mantengono lo stile. Fornitore ufficiale dello Yacht Club Italiano, il più antico d’Italia, ha vestito il duca di Windsor e persone del jet set internazionale: le camicie, per la cui confezione occorrono dodici ore di lavoro e diverse prove, e le cravatte sono un distintivo nel mondo!
Palazzi tagliati…?
A fine di Via Roma troviamo un edificio particolare…Palazzo Doria Spinola, uno dei palazzi dei Rolli, costruito nei primi anni del 1540, è sede della prefettura della città. Nel 1870, con la realizzazione di Via Roma e la sistemazione di Piazza Corvetto, vennero tagliati parte della Galleria Mazzini e lo spigolo destro del palazzo, di cui si può notare l’asimmetria!
E ora…pausa caffè!
E’ l’ora della pausa e ci fermiamo in un bar speciale, dall’atmosfera ottocentesca conservata con il suo pavimento e bancone originali: il caffè Mangini, del 1876. Specchi, decori, camino…vi si sono fermati la principessa Sissi di passaggio per Staglieno, Sarah Bernhardt, Gilberto Govi, Eugenio Montale. Qui scriveva i suoi articoli, per il quotidiano genovese Il Lavoro, Sandro Pertini, a cui nel 1979 è stata dedicata una targa!
Capodanno a Genova: per un buon vino ci pensa il sughero.
Scendiamo verso Salita Caterina per entrare in un’altra bottega che ci riporta all’ultimo dell’anno…perchè, anche chi non beve, brinda in compagnia! Ci pensa Luico che, tramite il sig. Carlo, con grande passione, ci descrive la storia del suo negozio, nato nel 1855, e frequentato da Giuseppe Garibaldi e Gilberto Govi, che acquistava i tappi per costruire gli oggetti di scena! Con il sughero sono state ricostruite alcune parti dello scheletro di una balena conservata al Museo di Storia Naturale G. Doria! Ci mostra anche il vecchio tornio con cui venivano rifiniti i tappi intagliati a mano! Nel negozio è appesa una foto del sughereto di Finale Marina, tenuto in affitto dalla famiglia e ormai esaurito.
Capodanno a Genova: look d’autore!
Mi rendo conto che non ho parlato di abbigliamento femminile…lacuna a cui rimedio subito. Per fortuna Rosaleen ci accompagna in un fuoriprogramma!
Scendiamo in Via Scurreria per incontrare un negozio ricco di storia, fascino e classe senza tempo: Pescetto, per 52 anni marchio Hermès: forse la greca marcapiano del Palazzo imperiale ha a che vedere con il noto disegno della casa francese? L’arredamento è un gioiello: banconi, lampade, scaffali sono stati realizzati da Alberto Issel: la cura dei dettagli si nota anche nei minimi particolari, come le ante in legno e pergamena (originali) senza cardini, ma a incastro. Al piano superiore capi vintage originali e un vecchio telaio del 1870, trasferito dalla casa di campagna al negozio per i cento anni di storia!
Una curiosità: le cravatte regimental hanno l’inclinazione delle righe opposta a quelle classiche!