L’Anello delle borgate è un bel percorso a piedi in Valle Grana che parte da Colletto e passa dal borgo abbandonato di Narbona.
Il primo tratto è costituito da strada, inizialmente asfaltata e poi sterrata. In prossimità di Narbona diventa sentiero, in alcuni punti più impegnativo se si hanno bambini. È molto curato, con dei passamano in ferro che agevolano l’attraversamento e, in alcuni tratti più scoscesi, vi sono dei gradini artificiali.
Accesso.
Si imbocca la Valle Maira, a Cuneo e, a Caraglio, si prende il bivio per la Valle Grana. Dopo circa cinque chilometri, dopo Pradleves e all’inizio di Campomolino, si svolta a destra per Colletto.
Dopo una strada stretta a curve, si arriva in questo bellissimo paese arroccato. Si lascia l’auto nel parcheggio all’inizio del paese, in piazza Mistral.
Volendo fare un percorso più breve e arrivare solo a Narbona, si può proseguire per alcuni chilometri con l’auto e, al ritorno, ripercorrere la stessa strada.
Percorso ad Anello delle borgate.
Si attraversa Colletto in lieve pendenza e, lasciata la chiesa sulla destra, ci si immette attraverso un sentiero, sulla stretta strada asfaltata, dove si incontra un pilone votivo.
Dopo una mezz’ora circa si incontra borgata Valliera, 1509 m. e, sulla sinistra, sale la strada verso Batuira. Prima di arrivare al paese, è possibile deviare per andare a vedere le incisioni rupestri. Si tratta di sei figure antropomorfe che risalgono all’età del ferro. Noi però proseguiamo e arriviamo a Batuira, che descrivo alla fine della descrizione.
Dopo una visita al paese ci dirigiamo verso La Bastia, 1690 metri da dove la vista è stupenda e ci fermiamo ad ammirare le Rocche la Bercia, bellissime e frastagliate e che ritroveremo poi al ritorno!
Inizia il percorso in discesa e dopo qualche curva deviamo a sinistra verso della case di pastori. Qui ci fermiamo a conversare con due ragazzi che stanno giocando a carte.
Mi stupisce trovare giovani, d’inverno abitano a Demonte, che non sentano la mancanza per tanti mesi della città e della tecnologia, mi confermano infatti che non c’è campo,.
Sento strofinare la mia mano e mi trovo vicino un grosso pastore maremmano dolcissimo che cerca carezze! Con Carlo ci domandiamo se è questo il cane da cui dovremmo stare attenti e che è citato negli avvisi letti per strada!
Verso Narbona, la Pompei delle Valli Occitane
Siamo a Grange Coubertrand, la strada diventa sentiero e, in una decina di minuti, arriviamo a Narbona.
Te ne parlo nell’articolo dedicato, dove racconto la sua storia e origine:
L’atmosfera è irreale! Giriamo tra le case con molti muri intatti e i tetti crollati. Me la immaginavo più piccola: è un paese in verticale e, nella parte più bassa vicino alla chiesa, sembra più pericolante. Nell’articolo descrivo la storia di questo paese abbandonato nel 1960 e definito la Pompei delle valli Occitane!
Dopo esserci allontanati da questo borgo fantasma immerso in una fitta boscaglia, mangiamo velocemente un panino con la frittata e proseguiamo la discesa.
La macchia boschiva inizia un po’ a diradarsi e passiamo vicino a Il Tech, Lou Téch, una costruzione in pietra ben conservata con dietro dei ruderi.
Il sentiero si divide: uno scende a destra e va a Campomolino costeggiando il Rio Grana mentre l’altro si dirige verso Colletto, il nostro.
Immagino gli abitanti di Narbona, durante l’inverno, a percorrere questo sentiero che penso gelato e con la neve!
Proseguendo, la macchia del bosco è ormai alle spalle: volgo lo sguardo intorno e, in alto, le Belle Rocche la Bercia viste da vicino al colle la Bastia. Tra ruscelli e cascatine, il percorso è leggermente più accidentato, ma i corrimano in ferro e i gradini artificiali agevolano il cammino.
Tra betulle e ginepri, spuntano dei cespugli di lavanda fioriti!
Arriviamo al Pilone di Narbona: ci fermiamo a guardare il panorama di Campomolino giù in basso e a fotografare l’edicola votiva dedicata alla Madonna.
Poco più avanti ecco la Posa dei Morti, Arpausa d’i mort, di cui ho parlato nell’articolo su Narbona!
Siamo quasi arrivati, Colletto si vede in lontananza e si nota ancora di più quanto sia arroccata! Il sentiero termina poco più in basso del paese e noi risaliamo per visitare il paese passando da Croce.
Note sul percorso dell’Anello delle borgate.
Il percorso ad anello delle borgate è lungo circa 11 chilometri e ha un dislivello di 422 metri.
Mi è sempre difficile stabilire la durata dell’intero percorso perché facciamo molte soste per guardare il panorama e fotografare. Esclusa la visita di Narbona, ho calcolato circa 3 ore, 3 ore e trenta.
Non è un percorso difficile, ma occorre porre attenzione in alcuni tratti tra Narbona e Colletto.
Colletto di Castelmagno, 1150 m s.l.m.
Un bel paese con case ristrutturate con al centro la chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, purtroppo chiusa. Lungo le strade ci sono spaccati di vita contadina e si può visitare il Pichot Muzeou d’la vita d’isì dove una sezione è dedicata ai lustrascarpe, in ricordo dei giovani di Narbona che erano emigrati a Torino.
Borgata Batuira, 1612 m s.l.m.
Bella borgata con molte case ristrutturata, è balzata alla cronaca per un annuncio online.
Ha suscitato molta curiosità l’annuncio pubblicato su Subito.it in cui Batoira è messa in vendita con una descrizione molto dettagliata delle costruzioni, terreni e confini al prezzo di 360 mila euro!